Abusi sessuali, soldi per filmare la nipote: condannato lo zio

L’uomo avrebbe approfittato dello stato di fragilità della ragazza all’epoca dei fatti 16enne. La procura ha contestato anche il reato di pornografia minorile: tre anni e otto mesi

Abusi sessuali sulla nipote: le offre anche soldi per farle video a luci rosse

Abusi sessuali sulla nipote: le offre anche soldi per farle video a luci rosse

Ferrara, 20 marzo 2024 – Avrebbe abusato sessualmente della nipote minorenne approfittando del suo stato di fragilità e le avrebbe offerto denaro per farsi filmare in momenti intimi. Accuse pesanti che, al termine del processo in rito abbreviato, sono costate una condanna a tre anni e otto mesi di reclusione allo zio cinquantenne della presunta vittima. Il giudice ha inoltre disposto una provvisionale da ventimila euro a favore della parte civile, rappresentata dall’avvocato Monica Pedriali. All’impianto accusatorio – già di per sé gravoso – nelle ultime fasi del procedimento il pubblico ministero aveva aggiunto anche il reato di pornografia minorile.

La sentenza emessa nei giorni scorsi rappresenta il primo punto fermo giudiziario per una vicenda complessa e delicata, che ha visto come protagonista una ragazza oggi 22enne. La giovane ha trovato la forza di denunciare quando era ancora minorenne, facendo partire le indagini a carico del familiare che avrebbe dovuto accudirla e proteggerla in un momento non facile della sua vita.

All’epoca in cui si sarebbero verificati i fatti, la ragazza era stata affidata allo zio a causa di una situazione complicata sorta tra le mura dell’abitazione nella quale viveva con la famiglia ‘naturale’. Questa nuova sistemazione non le avrebbe però garantito la tutela e la protezione di cui aveva bisogno in quel periodo della sua esistenza. In quel contesto, la ragazza avrebbe infatti ben presto iniziato a subire abusi da parte del parente a cui era stata assegnata. Quest’ultimo, secondo quanto raccontato in seguito dalla presunta vittima, le avrebbe anche offerto del denaro per farsi filmare.

Comportamenti che sarebbero iniziati quando la ragazza aveva sedici anni e che sarebbero proseguiti anche dopo la maggiore età. Il tutto non è però emerso subito e il percorso per per portarlo alla luce si è rivelato piuttosto accidentato: quando la presunta vittima ha trovato il coraggio di denunciare non è stata infatti subito creduta. La svolta è arrivata nel momento in cui un carabiniere ha dato credito alla sua ricostruzione, facendo partire una serie di indagini (coordinate dalla procura di Bologna). Un’attività attenta e certosina che avrebbe permesso anche di scoprire alcuni dei video di cui la ragazza aveva parlato in sede di denuncia.