
Samuel Paganini
Era nell’aria già da tempo, ma ieri mattina ne abbiamo avuto la conferma ufficiale. Altre due filiali della banca Bper chiudono i battenti. Una doccia fredda che arriva in un contesto nel quale la rarefazione degli sportelli bancari è ormai una piaga che affligge il territorio da diverso temo. Ad abbassare definitivamente la saracinesca saranno, da quel che sappiamo entro la fine di novembre, le filiali di Mezzogoro e Vigarano Mainarda. Già nel maggio scorso avevamo riportato l’allarme di Fisac Cgil su questo tema. Il saldo peggiore lo registrava, in provincia, Ostellato. Dal 2015 alla fine dello scorso anno ha perso il 100% degli sportelli bancari. È completamente sguarnita.
Dato drammatico anche quello di Riva del Po che ha subito una flessione dell’80% degli sportelli passando da cinque a uno. Lagosanto e Fiscaglia non vanno meglio. Stiamo parlando di una rarefazione che raggiunge percentuali di poco inferiori al 70%. Da tre a uno il primo, mentre passa da sei a due Fiscaglia. Ostellato supera il 75% nel novero della scomparsa delle filiali bancarie passate da quatto a una nel periodo analizzato da Bankitalia. Le flessioni mordono meno nell’Alto Ferrarese: a Bondeno gli sportelli chiusi rappresentano il 14,29% del totale, mentre a Cento il 13,64. Jolanda mantiene il presidio inalterato mentre Masi Torello si è vista dimezzare gli sportelli. Anche in città la situazione non va molto meglio: il capoluogo è passato da 82 sportelli ai 46 dello scorso anno. Un trend purtroppo, sempre peggiore che supera la soglia dei 43 punti percentuali termini assoluti di flessione rispetto al totale di partenza.
Ed è proprio Samuel Paganini (segretario Fisac-Cgil) a confermare le chiusure dei due sportelli bancari sul territorio. "È l’ennesima conferma di un trend che purtroppo è sempre più negativo – così il sindacalista – e penso che, mai come ora, la politica se ne debba occupare seriamente. Chiudere due sportelli bancari in contesti come Mezzogoro e Vigarano Mainarda significa eliminare un presidio importante per i cittadini e in particolare per le persone anziane o con difficoltà". Tra l’altro, le prospettive da qui a fine anno sono tutt’altro che rosee. "Temo – prosegue Paganini – che il peggio di quest’inverno debba ancora venire. E la chiusura degli sportelli con ogni probabilità riguarderà non solo Bper ma anche altri istituti di credito". In questo quadro a tinte piuttosto fosche, c’è l’unico elemento di rassicurazione sui livelli occupazionali. "I dipendenti delle filiali che verranno chiuse – prosegue – saranno assorbiti da altri presidi nelle vicinanze". Ma c’è un altro dato sul quale Paganini si concentra. "I numeri forniti dalla Camera di Commercio sull’erogazione del credito nel nostro territorio – analizza il sindacalista – evidenziano una contrazione di oltre 4% percentuali rispetto allo scorso anno. Percentuale che sale fino a sette punti se si tratta del credito erogato alle imprese. Chiudendo le filiali, certo, questo numero non potrà che peggiorare".
Per Bper del resto, come espresso in occasioni precedenti, l’agenzia fisica rimane centrale nelle strategie del gruppo. Le chiusure, è stato spiegato in varie occasioni, derivano dalle sovrapposizioni determinate dalle numerose acquisizioni operate dalla banca negli ultimi anni e rispondono all’esigenza di dare efficienza alla rete, di pari passo con l’evoluzione dei servizi digitali. Risulta inoltre che su entrambe le dipendenze in chiusura continueranno a operare gli Atm.