
"Cara Spal, non ti dimentico"
Sono passati più di 20 anni dal gol per il quale verrà ricordato per sempre dai tifosi della Spal, quello realizzato a tempo scaduto sul campo della Lucchese l’11 maggio 2003 che significò salvezza all’ultima giornata di campionato di serie C1 senza passare per i playout. Tomaso Tatti quella stagione segnò otto reti e restò a Ferrara un altro anno e mezzo, senza però riuscire a lasciare il segno. Un paio d’anni dopo il suo addio alla Spal ha intrapreso la carriera di allenatore nella sua Sardegna, guidando Tavolara, San Teodoro e Nuorese. In seguito però Tatti ha cambiato nuovamente pelle, e dal 2019 è il direttore sportivo dell’Olbia che sabato prossimo è atteso al Mazza in uno scontro diretto molto importante per la lotta per non retrocedere. "Il gol di Lucca non lo scorderò mai nemmeno io – assicura Tatti –. È stato tra i più pesanti della mia carriera, forse il più importante in assoluto, peraltro realizzato con una maglia gloriosa come quella della Spal che tutti sognano di indossare".
Come giudica la sua esperienza in biancazzurro?
"Conservo bei ricordi nonostante siano stati anni in chiaroscuro per la Spal. Del resto, la società aveva delle difficoltà che ci hanno impedito di esprimerci al massimo delle nostre possibilità. Peccato perché la squadra aveva delle potenzialità, però a prescindere dai risultati personalmente la considero un’esperienza molto bella che mi ha fatto crescere tanto. Mi sono tolto delle soddisfazioni, soprattutto il primo anno con un buon bottino di reti e quel gol con la Lucchese che quando incontro qualche spallino ancora viene ricordato".
Spal e Olbia sono tra le squadre più in crisi della categoria, quali sono i motivi?
"La Spal sta trovando delle difficoltà anche a causa dei tanti infortuni che ne hanno condizionato il percorso. Anche noi speravamo di fare qualcosa di meglio, invece ci ritroviamo in una posizione difficile: al Mazza sarà una battaglia, perché in questo momento abbiamo la necessità di fare punti ovunque. E comunque sarà una partita difficile per entrambe".
L’Olbia era partito abbastanza bene, poi cos’è successo?
"Vero, ci manca qualche punto, ma è soprattutto nelle ultime due gare che abbiamo fatto davvero male. A Pescara abbiamo perso 4-0 con una squadra rimaneggiata a causa della terza gara in una settimana. Col Pontedera invece un autogol sfortunato ha indirizzato la partita, penalizzandoci a livello mentale. Non dovrebbe accadere, ma purtroppo è andata così. Quando si ha questa classifica si deve lottare con ogni forza per uscire dal tunnel, e sono convinto che abbiamo le possibilità di farcela: la scorsa stagione abbiamo sofferto, ma abbiamo centrato l’obiettivo. Quest’anno sta accadendo la stessa cosa: ce la faremo".
Il dato che accomuna le squadre di Colucci e Greco è la difficoltà estrema ad andare a segno, è un problema di attaccanti?
"Non credo proprio. Quando la classifica è deficitaria subentra la paura di giocarsela a viso aperto: manca un pizzico di coraggio, si pensa soprattutto a non prenderle e spesso e volentieri a farne le spese sono gli attaccanti. Quando i risultati non arrivano è normale badare soprattutto alla fase difensiva: serve maggiore concretezza in ogni fase di gioco".
Si aspetta una partita bloccata?
"Mi aspetto una Spal che giocando in casa davanti al proprio pubblico proverà a fare la partita per vincere. Noi dovremo essere bravi a difenderci senza rinunciare a colpire: sarà una gara equilibrata, nella quale gli episodi potrebbero fare la differenza, quindi dobbiamo riuscire a farli girare dalla nostra parte". Anche l’Olbia è già proiettata al mercato di gennaio?
"Sicuramente faremo qualcosa, ci stiamo già pensando. Non sarà facile, perché nel mercato di riparazione bisogna soprattutto sfruttare le occasioni che si presentano. La Spal ha maggiori potenzialità rispetto all’Olbia".