Coronavirus negozi Ferrara, Fabbri anticipa: "Si apre lunedì 11"

Ecco l’ordinanza che precorre di una settimana la tempistica nazionale. Il provvedimento riguarda tutti gli esercizi di vendita al dettaglio

L’ordinanza è stata inviata ieri al vaglio della Prefettura

L’ordinanza è stata inviata ieri al vaglio della Prefettura

Ferrara, 6 maggio 2020 - I commercianti possono cominciare a oliare le saracinesche: nel territorio comunale, i negozi al dettaglio avranno la facoltà di aprire già lunedì prossimo 11 maggio, con una settimana d’anticipo rispetto alla ‘timeline’ fissata dal governo. La decisione, per certi versi spiazzante, è del sindaco Alan Fabbri che ieri ha firmato l’ordinanza: "Adesso speriamo che nessuno la impugni, riconoscendo che è ispirata a buonsenso", afferma il primo cittadino.

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Primo riferimento, alla Prefettura, che potrebbe richiedere invece il rispetto delle disposizioni nazionali. Da valutare poi le reazioni della Regione, dal cui orientamento Fabbri non si disallinea, ma che certamente precorre: "Siamo stati i primi anche a chiudere parchi e cimiteri, primi a chiudere l’Università, primi ad imporre l’obbligo delle mascherine per chi entrava in uffici e negozi. Non possiamo dunque essere tacciati di sventatezza – afferma Fabbri –; con lo stess spirito, e guardando anche i dati abbastanza rassicuranti sotto il profilo epidemiologico, ci è parso sensato immaginare l’apertura degli esercizi commerciali, in anticipo rispetto a quanto stabilito su scala nazionale". Se non arriveranno divieti, se non verrà imposto il contrordine, tra sei giorni dunque tutti i negozi – compresi evidentemente anche quelli delle gallerie dei centri commerciali – potranno riaprire al pubblico:

"Ovviamente tenendo conto delle regole basilari di sicurezza, dalla distanza all’utilizzo delle mascherine – precisa Fabbri –; questi sono presupposti ineludibili, e vincoli che nessuno potrà aggirare. Ma si è visto in questi giorni, con la riapertura delle librerie e dei negozi di prodotti per bambini, che c’è una consapevolezza abbastanza diffusa sulle norme da rispettare. Così facendo, e agendo sempre con l’indispensabile attenzione, ritengo che anche gli altri negozi possano aprire. Cosa c’è di diverso, infatti, tra una ferramenta e un orefice, tra un emporio di calzature per bimbi e un negozio di scarpe per adulti?". Superando dunque il principio dei generi di primaria necessità (che ha ispirato i provvedimenti statali), il primo cittadino dà il primo giro alla serratura delle saracinesche. "Mi auguro che anche la Regione faccia un passo avanti", dice Fabbri lanciando idealmente il testimone a Stefano Bonaccini.

Si aggiunge l’assessore al Commercio Matteo Fornasini: "Vuol essere un segnale di ossigeno per le tante attività che, ormai da due mesi e mezzo, sono chiuse. Ci aspettiamo naturalmente un comportamento virtuoso e responsabile sia da parte dei consumatori che degli esercenti, primi ad essere interessati al fatto che la riapertura avvenga in condizione di piena sicurezza". Il Comune non potrà imporre misure particolari (come la sanificazione preventiva dei locali), che in ogni caso molti esercenti stanno già attuando: "Ho firmato questa ordinanza con una settimana di anticipo – riprende Fabbri – proprio per consentire ai proprietari e ai gestori di attuare tutti gli interventi che riterranno necessari per riprendere l’attività nelle migliori condizioni, avendo a cuore le condizioni dei propri dipendenti e dei clienti".

Poi, evidentemente, la differenza la farà – così come per l’offerta merceologica e i prezzi – proprio il livello di sicurezza che ciascun negoziante saprà far percepire all’utenza. Su un ultimo aspetto, infine, Fabbri assicura di non voler attuare fughe in avanti: "Per bar, ristoranti, parrucchieri e altre attività che non siano quelle di vendite al dettaglio, non ho in mente di precorrere i tempi. Ma questa ordinanza sui negozi, spero di fare ancora una volta da apripista".