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Granchio blu: autorizzata cattura per un anno a Comacchio e Goro

La Regione Emilia-Romagna ha autorizzato la cattura, il prelievo, il trasporto a terra e la commercializzazione del granchio blu nella Sacca di Goro e nel territorio di Comacchio fino al 2024. Una misura volta a proteggere l'economia locale e l'ecosistema marino.

COMACCHIO

Sarà valida sino al 31 luglio 2024, l’autorizzazione regionale emessa in questi giorni e che consente la cattura, il prelievo, il trasporto a terra e la commercializzazione del granchio blu, specie alloctona che si ciba principalmente di vongole e novellame. Tutto ciò potrà essere fatto dalle imprese ittiche titolari di concessione demaniale marittima nell’ambito della Sacca di Goro e del territorio di Comacchio. "Si tratta - spiega l’assessore regionale ad Agricoltura e Pesca, Alessio Mammi - del completamento autorizzativo al prelievo del granchio blu anche nelle zone demaniali che non sono di pertinenza comunale, e quindi non soggette alle ordinanze già emesse dai sindaci di Goro e Comacchio. L’autorizzazione è stata concessa dopo l’ottenimento del nullaosta rilasciato dal Parco del Delta del Po e dal Raggruppamento dei carabinieri per la biodiversità". Nella Sacca di Goro e nei canali adduttori delle Valli di Comacchio vengono prodotte ogni anno circa 16mila tonnellate di vongole, che corrispondono al 55% della produzione italiana e al 40% di quella europea, da 1.700 addetti che fanno riferimento alle marinerie di Goro e di Comacchio: "È evidente, pertanto - prosegue Mammi -, il valore di quest’economia per il nostro territorio, oggi fortemente minacciato dalla proliferazione di questa specie. Ora gli acquacoltori possono catturare il granchio, prelevarlo e commercializzarlo".