Erik, il guardiano del faro rimasto senza spiaggetta: lo scoglio della burocrazia

Per un intoppo nell’iter revocata la concessione sull’isola nel comune di Goro E c’è il nodo personale: " Non si trovano cuochi, così i piatti li preparo io"

Erik Scabbia gestisce la struttura acquistata all’asta

Erik Scabbia gestisce la struttura acquistata all’asta

Ferrara, 16 aprile 2024 – Non c’è pace per il faro di Goro, la struttura che un imprenditore di Bologna ha acquistato alcuni anni fa per strapparla al degrado e farne un paradiso dei turisti. "Contiamo di avere per giugno – incrocia le dita Erik Scabbia, che assieme a Giampiero Rubbi, gestisce la struttura in parte in capo alla Marina Militare e dall’altra al demanio, che si è aggiudicato vincendo un’asta – il rinnovo della concessione per poter fare la spiaggia attrezzata con lettini e ombrelloni. Ormai da due anni non è stata rinnovata a causa di un intoppo burocratico, intoppo che stiamo cercando di risolvere con l’aiuto di un avvocato". Una vicenda paradossale, un ostacolo anche al rilancio del turismo in questo angolo del Delta a cavallo tra Emilia e Veneto, all’estremo del grande fiume, nel territorio del Comune di Goro. "Anni fa – riprende il titolare – quando abbiamo trasformato il faro in un punto di riferimento per i visitatori che anche dall’estero arrivano nel Delta, il Comune ci aveva dato la concessione per realizzare una spiaggetta. Grande l’entusiasmo, era un passo avanti anche per far conoscere la storia del faro, la natura che ci circonda". Scabbia e Rubbi, commercialista che nel fine settimana si toglie giacca e cravatta per mettersi al timone del traghetto che fa la spola dalla terraferma all’isola dell’amore, si rimboccano le maniche. In pochi giorni compiono un’altra impresa, sulla spiaggia appaiono ombrelloni e lettini. "Qui ci sono anche spiagge libere, la gente viene e piazza l’ombrellone. Noi volevamo dare qualcosa in più, un servizio per turisti che magari vengono da lontano".

La stagione va a gonfie vele, poi qualcosa si inceppa nell’iter per la concessione della spiaggia seguito dal Comune di Goro. "Grandissima l’amarezza, siamo rimasti per due anni senza ombrelloni. Non sapevamo come fare", precisa Scabbia. Poi la svolta, in giugno dovrebbe arrivare il via libera grazie anche all’interessamento dell’avvocato Alberto Balboni, senatore di Fratelli d’Italia. "Mi sta dando una grande mano, è stato lui a farsi avanti per cercare di risolvere il problema che blocca la pratica", dice il guardiano del faro, l’entusiasmo negli occhi, di chi crede in quell’angolo di natura incontaminato, la luce di un faro a guidare naviganti e turisti che sono sempre più numerosi. "Sarebbe un peccato giocarsi questa opportunità", aggiunge. Il cappello da chef e il grembiule, abituato ad arrangiarsi da una vita. Anche adesso, a 60 anni, tra pentole e fornelli perché da mesi non riesce a trovare un cuoco. "Vengono, rimangono qualche giorno e poi spariscono. Stiamo parlando di uno stipendio di 2mila euro al mese. Allora ho detto basta, amo cucinare da sempre, è per me una passione che porto avanti ad anni. Adesso il cuoco sono io. E i turisti mi fanno anche i complimenti".