REDAZIONE FERRARA

"Il fascismo fu un regime duramente autoritario ma non totalitario"

Caro Carlino, ho letto con interesse l’intervento del Senatore Balboni a proposito della cosiddetta “clausola antifascista” e, nel complesso, mi sembra...

Caro Carlino, ho letto con interesse l’intervento del Senatore Balboni a proposito della cosiddetta “clausola antifascista” e, nel complesso, mi sembra che affermi principi condivisibili. Tuttavia rimango un po’ perplesso nel leggere affermazioni che contrastano non poco con il suo passato. Certo, solo gli imbecilli - come diceva Churchill (e non solo) - non cambiano mai opinione, ma resto sempre un po’ sorpreso allorchè ripenso al Balboni che omaggiava la memoria di Igino Ghisellini o scriveva - in collaborazione con Guido Menarini ed Edda Bonetti - libri come “Repubblica Sociale Italiana e Resistenza (Edizioni Politeia, Ferrara 1990), che non costituiscono certo un omaggio alla lotta di Liberazione- “Quantum mutatus ab illo”, verrebbe da dire. Oppure, per rimanere alle citazioni latine, “tempora mutantur, et nos mutamur in illis”. E qualche malizioso potrebbe pure aggiungere che se “Parigi val bene una Messa”, anche il mutamento di opinioni può ben valere il laticlavio ed altre cariche prestigiose nell’era meloniana. In ogni caso ben vengano certe resipiscenze e la riscoperta dei valori democratici. Rilevo peraltro che, nel suo desiderio di esaltare i valori della libertà, Balboni accomuna nazionalsocialismo, comunismo e fascismo nella categoria dei regimi totalitari. Mi permetto di sottolineare una errata valutazione perchè, senza alcuna intenzione assolutoria (ci mancherebbe!) Mussolini instaurò un regime duramente autoritario ma non totalitario. Quale la differenza? Mario Soares, leader socialista portoghese ,la spiegò efficacemente precisando che in un regime autoritario vieni privato della libertà politica ma puoi continuare a vivere - se non contrasti il regime - la tua vita familiare e professionale. In un regime totalitario finisci in un Gulag o in galera (se ti va bene). Durante il famigerato ventennio, tanto per fare qualche esempio, Giovanni Gronchi avviò una fiorente attività come rappresentante di commercio e Piero Calamandrei continuò ad insegnare. Cerchiamo dunque di evitare categorizzazioni improprie, dando a Cesare quel che è di Cesare, senza affastellare concetti impropri e contrari alla verità storica,anche se in linea con l’attuale stagione politica. Grazie per la pubblicazione, Bruno Cavalieri