
Alla ricerca dei luoghi che innescarono la visione artistica di Michelangelo Antonioni. Oggi a Ravalle, tra la golena, l’argine e...
Alla ricerca dei luoghi che innescarono la visione artistica di Michelangelo Antonioni. Oggi a Ravalle, tra la golena, l’argine e un vecchio cinema degli anni Trenta, si terrà l’evento ‘Il Po come set cinematografico’, un’occasione speciale per gli appassionati di cinema, fotografia e storia locale per scoprire paesaggi nascosti e il loro legame con il grande regista ferrarese. É il quarto appuntamento di ‘In mezzo scorre il fiume’, rassegna ideata e curata da Officina Teatrale A_ctuar e vincitrice del bando ‘Frazioni per tutti’ del Comune. L’appuntamento di sabato sarà curato dal Comitato Gente dal Po, nascente associazione che si occupa di valorizzare gli aspetti culturali del territorio fluviale, con particolare attenzione per la storia, il cinema e la fotografia. La partenza è prevista alle 18 a Ravalle, davanti all’ex cinema in via Martelli 186. Fu dirigendo per le prime volte la cinepresa sugli argini del Po che il maestro Michelangelo Antonioni, riuscì a trasformare in immagini le sue intuizioni di giovane regista: per lui il Po assumeva, nella sua vastità e immobilità e nelle sue dure condizioni di vita, aspetti di paesaggio estremo. Il suo primo documentario ‘Gente del Po’ del 1943, ritraeva la vita quotidiana di intere famiglie di braccianti agricoli che formavano delle comunità seminomadi galleggianti. Vivevano dentro a convogli di grandi barconi, trainati da un rimorchiatore e attraccavano sulla riva che richiedeva manodopera stagionale nei campi di canapa e frumento. Di quei convogli non è oggi rimasto quasi nulla, ma in alcuni punti possiamo incontrare barconi, imbarcaderi, circoli nautici e bilancioni frequentati da persone che con il fiume continuano ad avere un rapporto quotidiano.