MATTEO RADOGNA
Cronaca

Infarto in mezzo alla folla dello Street food festival di Ferrara, tre medici: "Così abbiamo salvato un uomo"

I dottori, liberi dal servizio e a cena in uno dei chioschi, hanno effettuato la rianimazione: "Non ci sentiamo eroi: ogni giorno ci occupiamo di emergenze. Fondamentali i primi massaggi di un passante"

Ferrara, 16 luglio 2023 – Un malore improvviso, la mano che abbandona il calice per stringersi al petto e poi il buio. Allo stand ‘4’ sulla Nuova Darsena un 49enne, appena entrato con la moglie, si accascia a terra. Nel capannello di clienti che si forma attorno all’uomo, si fa largo una persona che, capita la gravità dell’episodio, comincia a praticargli il massaggio cardiaco.

Folla allo Street food festival di Ferrara
Folla allo Street food festival di Ferrara

La fortuna vuole che sia l’infermiere del pronto soccorso di Cona, libero dal servizio, Antonio Tancredi, che per puro caso sente le urla mentre raggiunge gli amici in pizzeria. Valuta la frequenza del polso dell’uomo a terra e inizia le manovre. Nel frattempo, la voce all’altoparlante chiama a raccolta eventuali medici nelle vicinanze e l’app ‘Dae Responder’ lancia l’allarme e avvisa sui cellulari i ‘laici’, formati per la rianimazione, e i sanitari.

Il caso vuole che, a pochi metri di distanza, tre medici siano seduti per cenare in uno dei chioschetti estivi. Una vera e propria task force dell’emergenza, quindi, si precipita sul posto. I medici del 118 di Bologna, anche loro liberi dal servizio, Federico Moro, Marco Tartaglione e la collega dell’ospedale di Rovigo Cristina Tartari, continuano le manovre iniziate da Tancredi.

Arriva anche il defibrillatore portato dalla pubblica assistenza di Ferrara e, con esso, la prima scarica per cercare di ‘riavviare’ il cuore del 49enne. Ne servono altre tre nel giro di pochi minuti. Intanto, arriva l’ambulanza del 118 di Ferrara con a bordo un’altra dottoressa. Moro sale sul mezzo e aiuta a stabilizzare il 49enne, che intanto si risveglia.

Con i farmaci, come da prassi, viene riaddormentato e intubato. Poi la corsa all’ospedale di Cona dove il 49enne finisce in rianimazione, ormai fuori pericolo.

È accaduto l’altra sera intorno alle 21,30 sulla Nuova Darsena: in pochi minuti è stata salvata una vita, grazie al lavoro di una squadra nata spontaneamente composta da tre medici e un infermiere. Le prime manovre sono state determinanti per evitare il peggio: in questi casi il tempo ottimale di intervento è di 3 o 5 minuti.

Nonostante il salvataggio, i tre medici non si sentono a loro agio nei panni degli eroi: "Eravamo fuori servizio, ma è il nostro lavoro di tutti giorni affrontare l’emergenza", sottolineano i dottori. Federico Moro, uno dei tre medici, racconta: "Eravamo per caso sulla Nuova Darsena. Ci eravamo seduti per cenare quando l’app Dae Responder ci ha avvertito, poi è arrivata anche la voce dell’altoparlante che chiedeva se ci fossero dei medici. Siamo così intervenuti dopo appena un minuto da quando il signore ha accusato il malore. In precedenza un infermiere aveva praticato i massaggi cardiaci appropriati, determinanti in questi casi".

Finalmente arriva il defibrillatore grazie alla pubblica assistenza: "Lo abbiamo usato subito prima dell’arrivo dell’ambulanza. Poi sull’auto medica – continua Moro – c’era una collega e i farmaci necessari. Intanto l’uomo si era risvegliato grazie alle manovre di rianimazione. Sull’ambulanza lo abbiamo di nuovo addormentato e intubato. La missione finalmente era compiuta".

Ma, oltre a salvare la vita, la soddisfazione più grande è stata un’altra per i medici: "La moglie del paziente ci ha detto semplicemente grazie. Una sola parola che ci ha riempito il cuore".