"Insicurezza, bisogno primordiale’. Il volume di Nistoro oggi a Libraccio

Il libro "Insicurezza. Un bisogno primordiale" di Mirko Nistoro esplora il crescente bisogno di sicurezza nella società contemporanea, evidenziando come l'insicurezza sia parte integrante dell'essere umano. Nistoro, filosofo nietzscheano, discuterà del tema con altri esperti oggi a Ferrara.

"Insicurezza,  bisogno primordiale’. Il volume di Nistoro oggi a Libraccio

"Insicurezza, bisogno primordiale’. Il volume di Nistoro oggi a Libraccio

Siamo "sicurezzadipendenti"? Il mondo dei social, il mondo delle nuove (nuove?) guerre, il mondo delle nuove pandemie: il mondo attuale mette a dura prova il profilo della sicurezza individuale. La sicurezza, ma soprattutto il suo opposto, è il termine centrale dell’ultima fatica di Mirko Nistoro: il volume ‘Insicurezza. Un bisogno primordiale’ (Primiceri Edizioni) verrà presentato oggi, ore 17.30, alla libreria Libraccio di Ferrara. "Assistiamo ad un proliferare sempre più crescente di bisogni di sicurezza – così viene presentato il libro – sempre più tutto ci appare come un pericolo, non da accettare e con cui convivere, ma a cui mettere rimedio, da prevenire. Esigenze nuove, bisogni nuovi, ansie nuove. Un crescente bisogno di sicurezza che rincorre utopicamente la sicurezza come stato di quiete". Eppure l’umano, nella sua parte più animale e anche in quella più artistica, si muove prima di tutto nell’insicurezza. Il punto è proprio questo: abbiamo "bisogno dell’insicurezza". La sicurezza, così com’è declinata da Nistoro, è una droga: ne vogliamo sempre di più e, di conseguenza, finiamo in uno stato di ansia. Mirko Nistoro vive a Ferrara, è docente di filosofia a Badia Polesine ed è cultore del pensiero nietzscheano e dei suoi sviluppi. Già alla sua terza pubblicazione, oggi dialogherà con Umberto Ghedini, Enrico Pellegrini e Giovanni Gerardo, sotto la moderazione di Davide Ruggieri, ricercatore dell’Università di Padova. "In questo volume – racconta l’autore al Carlino – sono partito da una riflessione critica sulla contemporaneità, da questa incapacità di affrontare l’esistente senza far convivere due istanze, due bisogni, sicurezza e insicurezza". Dove si può osservare questa convivenza? "Nell’infante non civilizzato" e "nell’animale, che vive nel rischio, nel pericolo, ma nella libertà". Il paradosso, che si tenterà di sciogliere oggi a Libraccio, è che "come uomini, siamo immersi in uno stato di paura, siamo come sicurezzadipendenti: abbiamo sempre più bisogno di sicurezza, di essere sorvegliati, controllati".

Francesco Franchella