FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Insultò i carabinieri in pandemia. La procura: "Ora la condanna"

La donna rifiutò di indossare la mascherina, accusata di diffamazione e vilipendio alle forze armate

Nel mirino dell’imputata erano finiti due militari dell’Arma dei carabinieri immagine di repertorio

Nel mirino dell’imputata erano finiti due militari dell’Arma dei carabinieri immagine di repertorio

Quelle frasi pesanti nei confronti dei carabinieri che la invitavano a indossare la mascherina in periodo di pandemia rischiano di costare molto caro a una 52enne finita a giudizio per diffamazione e vilipendio alle forze armate. Il processo a suo carico è arrivato ieri alle battute conclusive, con la discussione delle parti. Al termine della requisitoria la procura ha chiesto per l’imputata la condanna a mille euro di multa, mentre la difesa ha insistito per l’assuluzione, descrivendo le frasi in questione come una libera manifestazione di pensiero. Il caso è stato poi aggiornato all’8 luglio per la sentenza.

Le accuse. I fatti al centro del procedimento risalgono all’inverno del 2021, piena pandemia. Un pomeriggio di gennaio una pattuglia dell’Arma viene inviata al Penny Market di via Darsena su richiesta del direttore del supermercato. La ragione della chiamata è la presenza di una cliente che rifiutava di indossare la mascherina. I militari si rivolgono quindi alla donna – l’attuale imputata – la quale risponde di non aver commesso alcun reato e di non avere perciò alcun obbligo nei loro confronti. La discussione si sposta così all’esterno del supermercato dove, dopo un lungo botta e risposta nel quale la 52enne illustra le proprie convinzioni, i militari la identificano e redigono la sanzione. Nel frattempo, la donna riprende tutto, puntando verso di sé la telecamera del telefonino. Il video viene poi postato sul web con il titolo ‘Disonore dei carabinieri che non conoscono Costituzione e Oppt’.

Nella successiva querela, i carabinieri si soffermano su alcuni passaggi del filmato in cui, a loro dire, la protagonista li diffama parlando di "ignoranza disarmante perché chi dovrebbe far osservare la legge è ignorante per quanto riguarda i diritti e la Costituzione" e descrivendo gli esponenti delle forze dell’ordine come "i primi a essere dei criminali". Non solo. Poco più avanti la donna attribuisce agli operanti un abuso nei suoi confronti, riferendo di essere stata "costretta a rimanere" sul posto, inquadrando infine il verbale di violazione, sul quale sono ben leggibili i nomi dei militari intervenuti.

Federico Malavasi