FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

La centrale di Gaibanella. Arpae: "Abbiamo lavorato nel rispetto delle regole"

L’agenzia interviene nel dibattito innescato a seguito del parere positivo "L’area è idonea a nuovi insediamenti. Ci sono i presupposti per l’assenso".

Alcuni residenti di Gaibanella contro la realizzazione dell’impianto

Alcuni residenti di Gaibanella contro la realizzazione dell’impianto

Dopo il parere favorevole alla realizzazione dell’impianto a biometano a Gaibanella e il relativo dibattito che ne è scaturito, mancavano le motivazioni che hanno portato Arpae a maturare questa decisione. Ebbene, proprio ieri, l’agenzia ha spiegato il suo punto di vista in una dettagliata nota che ripercorre una serie di passaggi. "L’Agenzia ambientale nella vicenda in questione ha operato nel rigoroso rispetto delle disposizioni che regolano questo tipo di procedimenti – si legge nel documento – i quali, è bene rammentarlo, si collocano in un quadro normativo che considera tali strutture come di “pubblica utilità”, ritenendole funzionali al raggiungimento degli obiettivi, nazionali ed europei, di diffusione di fonti di energia rinnovabili e favorendone a tal fine l’iter autorizzatorio". Arpae, dunque, "nel ruolo di autorità competente, ha garantito, tramite diverse Conferenze dei servizi, la consultazione di tutti gli organi competenti per l’espressione di interessi pubblici coinvolti nell’iter, compresi il Consiglio comunale che aveva espresso il proprio parere sfavorevole, il comitato di cittadini contrario all’impianto e il coordinamento provinciale della Rete giustizia climatica, garantendo un approfondito percorso istruttorio e la possibilità di esercitare a pieno le attribuzioni istituzionali di ciascun soggetto". Parallelamente, l’agenzia "come dovuto per legge, ha riconosciuto all’azienda proponente il diritto a una piena interlocuzione e a rappresentare con documenti e memorie tecniche le ragioni che sostengono la valutazione positiva del progetto. Va evidenziato che l’area di Gaibanella interessata è da considerare tra le aree idonee in cui è sempre consentito l’insediamento di impianti di questa tipologia in base a quanto previsto dal decreto legislativo 199/2021 attuativo della Direttiva europea sulle fonti rinnovabili". In questo contesto quindi Arpae "ha riconosciuto la sussistenza, nel pieno rispetto delle norme vigenti, di tutti i presupposti al rilascio dell’autorizzazione". Dopo le precisazioni su come si è arrivati al semaforo verde, le rassicurazioni per il futuro. "L’agenzia, nell’esercizio delle proprie funzioni di vigilanza – chiude il documento – garantirà in fase di esercizio dell’impianto i dovuti controlli, finalizzati a verificare il rispetto della normativa ambientale e delle rigorose condizioni contenute nell’autorizzazione rilasciata alla ditta". Le polemiche, comunque, sono destinate a continuare. Fino a ora, quello di Gaibanella è probabilmente l’impianto che più di tutti ha fatto parlare di sè.

A fronte del parere positivo di Arpae, il sindaco Alan Fabbri ha confermato la volontà di ricorrere al Tar, avvalorando la votazione contraria – all’unanimità – del consiglio comunale. Fin dall’annuncio della possibile realizzazione dell’impianto, si è scatenato l’inferno. I residenti, in particolare, da subito hanno manifestato la loro profonda contrarietà, anche pubblicamente, nel corso di un incontro con l’ex assessore Nicola Lodi. Dopo il via libera, anche la Rete della Giustizia Climatica si è scagliata contro Arpae, contestando però al Comune una linea ambigua sull’opposizione alla realizzazione dell’impianto. L’indomani, è stato il dirigente del settore Governo del Territorio del Comune, Fabrizio Magnani, a rilevare come – da parte dell’amministrazione – il parere espresso in sede di Conferenza dei Servizi sia sempre stato negativo. Insomma, ne sentiremo ancora parlare dell’impianto a Gaibanella.

f. d. b.