FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

’La madre di Eva’ si prende la scena. Al Comunale l’identità di genere

Stefania Rocca porta all’Abbado una storia su un tema attuale e profondo. E’ il suo debutto come regista

Un percorso tra due generazioni per riconoscere la diversità come un valore è quello che verrà tracciato al teatro comunale ’Claudio Abbado’ con ’La Madre di Eva’ stasera alle 20.30. Ci saranno poi repliche sabato alla stessa ora (con prima, alle 18 al Ridotto, l’incontro con la compagnia) e domenica alle 16.

La pluripremiata attrice Stefania Rocca debutta alla regia teatrale con un’opera ispirata all’omonimo romanzo di Silvia Ferreri, finalista al premio Strega 2018. Lo spettacolo, con la regista insieme ai giovani coprotagonisti Bryan Ceotto e Simon Sisti Ajmone, affronta con sensibilità e profondità temi di grande attualità, come l’identità di genere e il rapporto generazionale, intrecciandoli in una narrazione che invita alla riflessione e all’empatia. Si tratta di un racconto toccante e universale. La trama è commovente e delicata. ’La Madre di Eva’ racconta la storia di un ragazzo nato in un corpo femminile, deciso a intraprendere un percorso di transizione per sentirsi finalmente sé stesso. Sullo sfondo di una clinica di Belgrado, la madre riflette sulla loro relazione, rivivendo momenti di amore, paura e incomprensione. Un confronto intimo e intenso, in cui si svelano le difficoltà e le trasformazioni di entrambi i protagonisti. Stefania Rocca descrive l’opera come "una storia senza tempo che vuole offrire al pubblico un’esperienza emotiva unica, capace di far sentire meno soli genitori e figli che vivono percorsi simili". Con ’La Madre di Eva’, Rocca esplora la capacità dell’amore e del dialogo di superare barriere culturali e pregiudizi. "Alla fine, quando un conflitto si ricompone - spiega Stefania Rocca - avviene ascoltando il linguaggio del cuore, il solo che ci consente di dare valore alle differenze". "In fondo, la bellezza è negli occhi di chi guarda" conclude la regista. A potenziare un racconto potente e coinvolgente, un cast d’eccezione e una regia innovativa. Attrice italiana con una carriera internazionale, Stefania Rocca ad oggi ha ricevuto otto nomination e vinto cinque premi tra cui David di Donatello e Nastro d’Argento. Accanto a lei, che cura anche l’adattamento e la regia, i talentuosi attori Bryan Ceotto - che interpreta Eva, ora Alessandro - e Simon Sisti Ajmone. Le musiche originali sono curate da Luca Maria Baldini e le scenografie di Gabriele Moreschi arricchiscono l’esperienza teatrale. "Con questo spettacolo – approfondisce la regista e protagonista – voglio raccontare il forte contrasto generazionale e le tematiche transgender dal punto di vista di chi ne è fisicamente coinvolto e di chi, in quanto genitore, sente il dovere di proteggere ’la sua creatura’".

Domani, inoltre, sarà possibile prendere parte all’incontro con la compagnia, al Ridotto del teatro. Stefania Rocca e la compagnia saluteranno il pubblico in un incontro coordinato da Marcello Corvino, direttore artistico del teatro comunale di Ferrara. L’ingresso è libero, fino esaurimento posti. I biglietti vanno da 8 a 32euro, con riduzioni anche per gli under 30. Ci sarà un’offerta speciale, che prevede la scontistica del 50% sul prezzo del biglietto, per i tesserati Arcigay. Per usufruirne bisogna presentare la propria tessera associativa direttamente in biglietteria, promozione non valida online. Info e vendite su www.teatrocomunaleferrara.it, su Vivaticket e in biglietteria.