
Oggi e domani entrerà nel vivo il congresso nazionale della Società italiana psichiatria di consultazione. L’obiettivo è agire nella ricerca degli aspetti che costituiscono fattori di rischio per lo sviluppo di patologie .
Entra nel vivo oggi il congresso nazionale della Società italiana psichiatria di consultazione (sipc) in programma anche domani – dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 – all’aula magna Palazzo Trotti Mosti, dipartimento di giurisprudenza Unife. presieduto e scientificamente diretto da Luigi Grassi, professore ordinario e direttore del dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione Unife, il congresso - nei 150 anni della Sipc e nei 100 della nascita di Franco Basaglia - vuole fare il punto sulle sfide in corso sulla malattia mentale. Quattro gli obiettivi del congresso. Comprendere le aree principali della psichiatria di consultazione, da concepire come ponte con altre discipline, nei contesti di cura ospedaliero e territoriale; specificare il concetto di umanizzazione delle cure; approfondire la conoscenza degli interventi assistenziali integrati di cura, quindi psicologico-psichiatrico-riabilitativo; confrontarsi sui nuovi modelli di psicoterapia, dalla dignity therapy alle psicoterapie esistenziali. Tra i temi affrontati oggi: i moderni stili di vita, la comorbidità tra disturbi mentali e fisici, la psiconcologia e la medicina palliativa, le neuroscienze applicate ai disturbi dell’umore, il rapporto tra psichiatria di consultazione e medicina generale nel trattamento dei disturbi emotivi comuni. Al congresso si parlerà anche di Pnrr, che vede Ferrara centro di coordinamento nazionale del progetto di psichiatria nel Pnrr Mnesys (Unife) e nel progetto Pnrr Psiconcologia (Auslfe). Nel primo caso, "il nostro obiettivo è agire nella ricerca degli aspetti che costituiscono fattori di rischio per lo sviluppo di patologie psichiche - area depressiva, dell’umore, patologie psicotiche, - considerando, specialmente per l’età giovanile, l’intersecarsi tra loro dei fattori genetici, biologici, neurobiologici, visto il problema ormai inarrestabile dell’uso e abuso di sostanze che facilitano lo sviluppo di sintomi gravi a livello psichiatrico. Di qui, la necessità di attivare modelli di formazione clinica specifica. Uno dei drammi della psichiatria - sottolinea Grassi - è che le persone spesso arrivano all’attenzione medica dopo mesi e anni di sofferenza con disturbi ormai cronicizzati sia a causa dello stigma sia per non conoscenza dei fattori di rischio". Con riferimento al progetto di psiconcologia, il focus è sulla sofferenza da de-stigmatizzare e sull’utilizzo di nuove tecniche previste dal Pnrr, tra realtà virtuale e meccanismi terapeutici non farmacologici per il miglioramento dei disturbi d’ansia, depressivi e da stress del paziente oncologico.