Leonardo Riberti morto al Maggiore di Bologna, inchiesta ancora a carico ignoti. La rabbia del padre: “Gli elementi sono inequivocabili”

Lo sfogo del padre di Leonardo Riberti: “Non ho capito che cosa serva ancora per far prendere una direzione piuttosto che un’altra al magistrato che coordina le indagini. Gli elementi sono inequivocabili”

Leonardo Riberti

Leonardo Riberti

Ferrara, 2 febbraio 2023 – Sono trascorsi più di sette mesi da quel terribile 21 giugno dello scorso anno, quando Leonardo Riberti, ferrarese di 20 anni, è precipitato da una porzione della copertura del pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Bologna ed è morto. E ancora il fascicolo di indagine aperto dalla Procura di Bologna per omicidio colposo è a carico di ignoti. Non si smuovono, nonostante il deposito della consulenza medico-legale.

"Non ho capito che cosa serva ancora per far prendere una direzione piuttosto che un’altra al magistrato che coordina le indagini sulla morte di mio figlio – spiega il padre Davide, che da quella mattina quando è stato chiamato al telefono per essere informato della morte del figlio, ha fatto una ragione di vita dare giustizia a Leo, come lo chiama lui – Gli elementi, tutti concordanti e messi insieme in questi mesi di indagini soprattutto da parte nostra, sono inequivocabili: mio figlio, è stato raccontato, ha cercato di uscire dall’ospedale all’una, dopo appena un’ora da quando a mezzanotte dall’ospedale mi hanno telefonato per dirmi che l’operazione era andata bene, che lui stava riposando e che non c’era bisogno che noi andassimo in ospedale. Poi il primo tentativo di fuga, dicono, bloccato, con Leonardo che viene riportato in camera, gli viene somministrata la ketamina, che ha effetti dissociativi e poi di nuovo la fuga, viene detto dalla finestra. Ma come è possibile che dopo essere stato ripreso, non sia stato sorvegliato, non siano stati avvertiti i familiari che non era così calmo come mi avevano detto? E perché sarebbe rimasto per quasi mezzora sulla copertura, solo senza che nessuno sia intervenuto, da dove poi è precipitato? E quelle escoriazioni che sono state trovate addosso, da che cosa sono state provocate?”.

Domande cui è stato doveroso dare risposte inequivocabili.