FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Liberazione e polemiche: "Pro Pal, corteo pacifico". Balboni: "Grave deriva"

Arianna Poli, lista Anselmo, difende la manifestazione dei centri sociali. Il vicesindaco: "Cartelli contro la premier, un’offesa a chi ha combattuto".

Il corteo che ha sfilato in centro è stato promosso. tra gli altri dalla Resistenza. e dal collettivo 25s

Il corteo che ha sfilato in centro è stato promosso. tra gli altri dalla Resistenza. e dal collettivo 25s

Le due facce del 25 aprile. Non accennano a placarsi le polemiche attorno alle celebrazioni dell’ottantesimo anniversario della Liberazione. La frattura, questa volta, vede contrapporsi il vicesindaco Alessandro Balboni, nella sua veste di presidente provinciale di Fratelli d’Italia e la consigliera della civica Anselmo, Arianna Poli. Per la verità, quest’ultima, stigmatizza le parole del parlamentare meloniano Mauro Malaguti intervenuto in modo piuttosto critico sulla manifestazione che ieri ha coinvolto le vie del centro.

"Il corteo, promosso tra gli altri dalla Resistenza e dal collettivo 25s – così Poli – ha saputo trasformare il centro in uno spazio di incontro e rivendicazione, sotto le bandiere dell’antifascismo, del transfemminismo e della giustizia sociale. Partito da via Ippodromo, luogo simbolo della memoria di Federico Aldrovandi, il corteo si è svolto negli spazi dichiarati, garantendo sicurezza e inclusività. Dispiace leggere sui giornali locali le lamentele di chi ha ridotto tutto a un "problema di traffico". Ancora più gravi le parole di Mauro Malaguti (Fratelli d’Italia), che ha dichiarato: "Più li si lascia liberi, più fanno peggio". Una frase che tradisce una visione autoritaria, in cui i diritti fondamentali non sono garantiti ma concessi dall’alto. È lecito domandarsi chi dovrebbe "lasciare liberi" i manifestanti, se non sono già pienamente titolari, per Costituzione, del diritto a manifestare pacificamente. Pensare ai diritti come a una concessione significa concepire il potere come dominio e compressione delle libertà, in aperto contrasto con i principi democratici". "La manifestazione del 25 aprile a Ferrara – chiude la consigliera – ha mostrato che è ancora possibile costruire spazi sicuri, inclusivi e politicamente significativi. Ci auguriamo che istituzioni e forze politiche sappiano riconoscere e valorizzare questi momenti, fondamentali per il rafforzamento della democrazia e del senso di comunità".

Di avviso opposto è il vicesindaco che esprime "profonda preoccupazione per quanto accaduto durante il corteo del 25 aprile organizzato dai centri sociali". Un momento "trasformato in un’occasione di divisione". "Il corteo pareva orientato non a ricordare la Resistenza, ma a piegare una delle pagine più importanti della nostra storia a fini ideologici – richiama l’esponente di FdI –. Ancor più grave è stata l’esposizione di cartelli e slogan contro la premier Giorgia Meloni, definita perfino "assassina". Una deriva verbale inaccettabile, che supera ogni limite del confronto civile e che richiama alla memoria le offese rivolte recentemente al sindaco Alan Fabbri. Tali accuse, infondate e violente, offendono la memoria di chi ha combattuto per la libertà e la democrazia". Non meno paradossale, a detta del vicesindaco, "è stato assistere alla sfilata di bandiere con il volto di Che Guevara accanto a simboli della comunità Lgbt. È noto che il rivoluzionario promosse a Cuba tribunali sommari che perseguitarono, imprigionarono e condannarono a morte gli omosessuali, oltre ai dissidenti. Aldilà dei gravi fatti locali abbiamo assistito a scene simili o peggiori in molte città italiane: cito le aggressioni contro i rappresentanti della Brigata Ebraica, il tentativo degli antagonisti di buttare fuori dal corteo i rappresentanti del Pd, persino l’ex brigatista rosso Paolo Ferrari salito sul carro della sfilata".