Migranti, un Cpr all’ex aeroporto?. Il prefetto: "Una notizia infondata"

Il chiarimento dopo aver sentito il ministro Piantedosi. Anche il sindaco Fabbri smentisce le indiscrezioni. In una interpellanza, il consigliere del Pd Nanni aveva chiesto chiarezza sul centro di permanenza.

Un Cpr per migranti a Ferrara e, in particolare, all’aeroporto? "A noi non risulta questa notizia. Mi sembra del tutto infondata". Il sindaco Alan Fabbri sgombera il campo dagli equivoci e liquida così la questione. E, tra l’altro, a corroborare la sua versione c’è anche la parola del prefetto, Massimo Marchesiello che, contattato dal Carlino, risponde che si tratta esclusivamente di indiscrezioni mediatiche. Tra l’altro pare che, lo stesso ministro dell’Interno Matteo Piantedosi collegato al tavolo regionale dedicato al confronto sul fenomeno migratorio abbia sostenuto l’infondatezza della costruzione del Cpr nella città estense. A sollevare il ‘caso’ è stata un’interpellanza protocollata dal consigliere del Pd, Davide Nanni, sulla base di alcune notizie diffuse dal quotidiano Domani. Proprio ieri il rotocalco di Carlo De Benedetti, ha reso noto che "esiste già un elenco ufficiale di luoghi selezionati e trasmesso al Ministero dell’Interno dove realizzare in nuovi Cpr". Tra questi luoghi, l’articolo indica l’area dell’ex aeroporto militare di Ferrara, di proprietà demaniale. Il passaggio dell’articolo viene citato dal consigliere di opposizione che, attraverso il documento, chiede lumi all’assessore competente e al primo cittadino. L’obiettivo dell’interpellanza è sapere se i componenti della giunta "sono a conoscenza del fatto che il governo intende costruire a Ferrara un nuovo Cpr e, in caso affermativo, se siano favorevoli a tale soluzione e abbiano avuto interlocuzioni con il ministero dell’Interno o con la Prefettura per capire capienza e tempistiche di realizzazione della struttura". L’esponente dell’opposizione chiede una risposta scritta che probabilmente arriverà in un secondo momento ma, il Carlino, è già in grado – stando alle dichiarazioni di Prefettura e Comune – di smentire questa ipotesi. "Il decreto legge 124 del 19 settembre scorso, emanato dal governo Meloni, prevede la costruzione di nove Centri di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) dei migranti irregolari che saranno realizzati dal Ministero della Difesa – ricorda Nanni – e dislocati sull’intero territorio nazionale, secondo un piano stabilito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. I nuovi Cpr previsti dal decreto avranno una capienza detentiva tra i 120 e i 300 posti e, nelle intenzioni del governo, dovrebbero trattenere i migranti in attesa di rimpatrio per un massimo di 180 giorni". Stando alle indicazioni del ministero, i Cpr devono essere costruiti in zone scarsamente abitate e facilmente sorvegliabili. Per evitare fughe. Lo stanziamento è di 20 milioni di euro. Mentre un milione di euro l’anno servirà al funzionamento delle strutture.

Federico Di Bisceglie