Mitraglietta rubata ai carabinieri a Ferrara: ecco tutte le piste aperte

A breve il fermato comparirà davanti al giudice. Accertamenti tecnici su alcuni oggetti sequestrati. Passati al setaccio 172 tra casolari e capannoni

caccia alla seconda mitraglietta rubata a Ferrara dall'auto dei carabinieri

caccia alla seconda mitraglietta rubata a Ferrara dall'auto dei carabinieri

Ferrara, 20 marzo 2024 – L’arresto di un 65enne argentano (già noto alle forze di polizia) non ha risolto completamente il giallo delle mitragliette rubate a una pattuglia di carabinieri la sera del 26 febbraio. La seconda delle due armi, infatti, non è ancora stata ritrovata nonostante le ricerche in un’area di ventidue metri quadrati tra l’Argentano e il Portuense.

Nemmeno le parole del fermato – che in un primo momento sembra avere detto qualcosa agli inquirenti salvo poi avvalersi della facoltà di non rispondere – hanno sciolto il rebus. La caccia alla M12 e ai 180 colpi che ancora mancano all’appello continua, seppure con qualche elemento in più. Qualche certezza potrebbe arrivare anche dagli accertamenti tecnici che verranno svolti su alcuni oggetti sequestrati durante la perquisizione a casa del 65enne.

L’uomo, portato in carcere nel pomeriggio di martedì, dovrà a breve comparire davanti al giudice per l’udienza di convalida del fermo. In quell’occasione, insieme al suo avvocato Nicoletta Garibaldo, deciderà se rispondere alle domande chiarendo la propria posizione o se mantenere la linea del silenzio.

Al momento sono diverse le piste aperte in merito al destino di quell’arma. Potrebbe essere stata buttata in punto dove i militari non hanno ancora cercato, essere stata nascosta, distrutta o ceduta ad altre persone. Al momento tutte le piste sono aperte e le ricerche continuano.

Parallelamente ci saranno accertamenti anche sulla condotta dei militari. La caccia alla mitraglietta rubata (la prima è stata trovata subito il giorno successivo al furto insieme ai due manganelli sottratti nello stesso contesto) ha visto scendere in campo oltre 800 carabinieri, tra uomini del comando provinciale, militari del Ros, sommozzatori e cinofili.

Nel corso dell’attività – coordinata dal pubblico ministero Barbara Cavallo – sono stati passati al setaccio 172 tra casolari e capannoni, battuti diversi corsi d’acqua ed eseguite trentanove perquisizioni. L’ultima delle quali martedì mattina, a carico del 65enne che, dopo l’interrogatorio, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per i reati di furto pluriaggravato e detenzione di armi e munizioni da guerra.