Ferrara, morta nell’auto contro un albero. La madre: "Ragazzi guidate piano"

I genitori di Marialuisa Sibilio: " Avremmo voluto parlare con Elisa, ma lei ha alzato un muro di silenzio"

La vettura distrutta nell'incidente

La vettura distrutta nell'incidente

Ferrara, 28 gennaio 2023 – “Mamma mi puoi dare la macchina, arriva la Paolina da Milano e andiamo a fare un aperitivo ". E’ l’ultimo messaggio che Marialuisa Sibilio, 20 anni di Alfonsine invia il pomeriggio di quel maledetto 16 novembre alla sua mamma Candida. Poche ore dopo, alle 20, Marialuisa è morta in un tragico incidente stradale insieme a Paola Carrozza, l’amica del cuore di 21 anni. Alla guida dell’auto finita contro un platano c’era Elisa Di Bona, 22 anni, rimasta a lungo in coma.

Approfondisci:

Incidente mortale Argenta, la sorella di Paola Carrozza: “Avrei dovuto essere insieme a loro. No, non provo odio per Elisa”

Incidente mortale Argenta, la sorella di Paola Carrozza: “Avrei dovuto essere insieme a loro. No, non provo odio per Elisa”

Oggi, dopo più di un anno da quella tremenda sera, che cosa le è rimasto dentro da dire?

"Poco dopo la tragedia, perché di questo si è trattato, da mamma pur disperata e dilaniata dal dolore mi sono sentita di chiamare la mamma di Elisa. Ci siamo parlate: la mia Marialuisa non c’era più, sua figlia era in coma e volevo farle sentire la nostra vicinanza, sperando che Elisa potesse risvegliarsi dal coma il prima possibile. Sua mamma è venuta qua, anche se aveva timore all’inizio, per quanto accaduto. Poi ha capito che noi non ce l’avevamo con loro".

E poi?

"Poi ho continuato a chiedere delle condizioni di Elisa. Le ho inviato le foto delle tre ragazze insieme, perché lei non le aveva. Non riusciva a entrare nel telefono della figlia. Poi Elisa è tornata a casa e non si è fatta mai sentire. Mai un cenno. Neanche nel giorno dell’anniversario. E questo è stato un altro dolore. Un coltello che si è conficcato ancora una volta nel mio cuore già devastato".

Perché?

"Un dolore perché io avrei avuto voglia di chiederle qualcosa degli ultimi momenti di vita di mia figlia. Lei li conosce. E’ giusto che vada avanti con la sua vita ma io avrei voluto sapere che cosa ha detto Marialuisa. Come era. Ma lei e la sua famiglia hanno alzato un muro di silenzio e allora anche noi, io e mio marito Vincenzo ci siamo allontanati. Ma questo mi fa ancora molto male".

Le vuole fare un appello?

"No. Non ho nessun appello da lanciare a lei ormai, il suo comportamento mi ha deluso. Fino a oggi sono sempre stata zitta. Non ho mai trovato il coraggio di parlare. Ma ora mi sento di dire non tanto a lei, ma a tutti i ragazzi di andare piano. Di non correre. Perché non c’è fretta: la vita è una sola, è preziosa e basta un istante per perderla. E io sono convinta che quella sera Elisa andava forte perché aveva fretta. Fretta di arrivare. Se fosse andata più piano forse ora non sarei qui a piangere mia figlia. Forse l’incidente ci sarebbe stato lo stesso, forse sarebbero rimaste ferite anche gravemente, ma vive, Paola e Mariluisa".

Cosa le manca di più di sua figlia?

"Tutto. Era la nostra vita. Era una ragazza splendida. Manca a me, a mio marito. A suo fratello Mario Luca, che ha 14 anni. Un dolore terribile che non finirà mai, lo sappiamo". La famiglia di Marialuisa è stata assistita legalmente da Echo Gestione Danni di Franchetti, tramite Infortunistica Veneta, con l’assistenza dell’avvocato Fabrizio Ciuffreda.