"Avrei dovuto essere insieme a loro No, non provo odio per Elisa"

Parla Melissa, sorella di Paola Carrozza, morta nell’incidente del 2021 ad Argenta con Marialuisa Sibilio, di Alfonsine. Ieri in tribunale a Ferrara la conducente dell’auto ha patteggiato 3 anni e 4 mesi per omicidio stradale

di Cristina Rufini

"Sono qui per Paola, perché lei ci sarebbe stata a parti invertite. Ma anche per Marialuisa (Sibilio, ndr)...mi sembra di sentirle più vicine e non potevo mancare". Minuta, carina, gentile. Con gli occhi che a tratti si velano di lacrime ricacciate indietro con un sorriso, Melissa Carrozza, 21 anni, parla al terzo piano del palazzo di giustizia di Ferrara. È insieme all’avvocato Gian Luigi Pieraccini che l’ha assista come parte civile. Poco distante dall’aula in cui il gup Danilo Russo ieri ha firmato la sentenza di patteggiamento a tre anni e quattro mesi per duplice omicidio stradale nei confronti di Elisa Di Bona, la ragazza che era alla guida della Colt bianca finita contro un albero il 16 novembre 2021 a Celletta di Argenta, nel Ferrarese: incidente in cui sono morte sua sorella Paola Carrozza, che di anni ne aveva 21, e Marialuisa Sibilio, 20enne di Alfonsine.

Ha venti anni Melissa, ma è già molto matura, cresciuta in fretta dopo quel dolore che come dice lei "Non mi abbandonerà mai". Cerca le parole per esprimesi al meglio e senza urtare la sensibilità di nessuno. "Pensi che quella sera avrei dovuto esserci anche io in auto con mia sorella e le altre ragazze – prosegue – ma all’ultimo ho deciso di non andare a fare l’aperitivo, perché dovevo studiare. Subito dopo il terribile incidente mi sono sentita in colpa di non esserci stata: chissà forse sarebbe andata in modo diverso...o forse non ci sarei più neanche io. Ma è un sentimento con cui ho dovuto fare i conti per un anno. Ho avuto bisogno di molto tempo per metabolizzare. Mi sono gettata nello studio, volevo fare bene l’ultimo anno di Superiori. Mi sono impegnata sentendo sempre al fianco mia sorella e anche l’altra ragazza. Eravamo tutte amiche". Amiche che un maledetto destino ha diviso per sempre. "Elisa? Non l’ho più vista da due giorni prima dell’incidente – sottolinea Melissa – era il 14 novembre. Da allora non l’ho più sentita. Mai un messaggio. Alcune volte ho provato anche a mettermi al suo posto e so che non è certo stato facile. Ma anche lei avrebbe potuto provare a mettersi al nostro posto". Poi un appello ai suoi coetanei. Ai giovani che troppo spesso ritengono la vita senza pericoli. Che vanno troppo di fretta. "Non c’è fretta. Ricordate che è meglio arrivare un po’ un ritardo che rischiare – conclude Melissa – Non voglio sembrare banale, ma è questo che mi sento di dire. Tra l’altro Elisa non era solita andare forte...poi quella sera con la pioggia, l’asfalto bagnato, il buio". Già il buio di una sera di novembre che si è inghiottito due giovanissime vite e ne ha distrutto una terza.

L’incidente. Era il 16 novembre del 2021, un martedì sera intorno alle 2, quando Elisa Di Bona, Paola Carrozza e Marialuisa Sibilio stavano rientrando da un aperitivo consumato in un bar di Ferrara. Erano insieme, a bordo di una Mitsubishi Colt condotta da Elisa. Spensierate e contente come alla loro età è doveroso essere. Ma alle loro abitazioni due delle tre amiche non sono mai tornate: Paola Carrozza, 21 anni di Argenta e Marialuisa Sibilio, 20 di Alfonsine, sono morte in quel maledetto incidente accaduto in via Matteotti, alla Celletta, quando la Colt bianca è sfuggita al controllo della ragazza alla guida, andando a sbattere contro un albero che costeggia la strada. Un maledetto albero contro cui si sono infranti i sogni di Paola e Marialuisa, morte in pochi minuti. Mentre per Elisa ferite molto gravi che la costrinsero a una lunga degenza in ospedale. Si è rimessa dalle lesioni fisiche. Impossibile eliminare quelle dell’anima. Nell’incidente rimase coinvolta anche l’auto di un ragazzo alla guida di una Hyundai Kona, rimasto illeso.