Ferrara, 'odiatori' di Lodi: arriva il fine indagini. "Truffatore, ti facciamo la pelle"

Partiti avvisi di chiusura inchiesta e decreti penali di condanna dopo le denunce del vicesindaco. Nel mirino diversi post sui social: "Grasso, stupido e razzista. Un delinquente abituale. Non capisci un c..."

Il vicesindaco Nicola Lodi

Il vicesindaco Nicola Lodi

Ferrara, 8 novembre 2021 - Le vicende giudiziarie che vedono protagonista il vicesindaco Nicola Lodi sono una medaglia a due facce. Oltre a quelle che lo vedono nel ruolo di indagato (come il caso delle presunte pressioni sulla Cidas o quello della demolizione show del campo nomadi), ci sono numerose inchieste nelle quali il numero due della giunta è persona offesa. Si tratta, in buona parte, di attività investigative per il reato di diffamazione o, in certi casi, di minacce. Gran parte di questi episodi – che stanno pian piano arrivando alla fase della conclusione delle indagini preliminari, alla richiesta di rinvio a giudizio o a un decreto penale di condanna – nascono da post sui social indirizzati al vicesindaco. "Non sono critiche politiche, che non ho problemi ad accettare – commenta Lodi elencando gli ultimi sviluppi giudiziari di cui è venuto a conoscenza in quanto persona offesa –. Si usano parole forti e minacce. Sia contro di me che nei confronti dei miei cari. Questo non può passare".

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Ma arriviamo al dettaglio delle inchieste che, negli ultimi mesi, sono arrivate a un primo punto fermo con un avviso di fine indagini o con un decreto penale di condanna. Tra queste ce n’è una che riguarda un romagnolo domiciliato in città. L’accusa nei suoi confronti era di diffamazione per alcuni post su Facebook rivolti al vicesindaco. "Caro vicesindaco Mariuolo – si legge in uno dei commenti incriminati – ma la mascherina la tieni così per farti le pacche di bamba (sniffare cocaina, ndr ) o semplicemente perché non capisci un c...?". E ancora. "Ehi vicesindaco ma tra di voi oltre ai c... mosci c’è qualcuno che si dimette senza i messaggini di scuse? (...) Giuro sui miei figli che mi ci metto d’impegno a disintegrarvi". Per questi post, a giugno il tribunale di Forlì ha emesso un decreto penale di condanna a una multa di trecento euro. Di settembre è invece l’avviso di fine indagine a carico di un 50enne dell’Alto Ferrarese, accusato di minacce. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe chiamato al cellulare il vicesindaco minacciandolo di morte. "Ti veniamo a trovare a casa per farti la pelle – avrebbe detto l’indagato –. Finalmente, aspettaci in tanti". Un fatto per il quale ora il 50enne rischia il processo.

Le indagini sulle offese a Lodi travalicano i confini della nostra regione. Risulta infatti sotto inchiesta anche un 69enne di Perugia. A inguaiarlo è ancora una volta un post su Lodi, datato agosto 2020. "Quest’uomo brutto, grasso e leghista – scrive su Facebook – è il vicesindaco di Ferrara. Oggi gli pignorano lo stipendio: deve oltre 500mila euro allo Stato e altre a diversi creditori. Un truffatore". E non è tutto. "Il truffatore leghista – prosegue l’indagato – vive in una casa popolare e gira da anni con un pass per disabili (fasullo. (...) Un delinquente abituale, rigorosamente leghista. Un individuo da cancellare dalla politica, mettere in galera e gettare viale chiavi". Del febbraio scorso, infine, è l’avviso di conclusione indagini a carico del dipendente Cidas che risulta essere anche persona offesa in un’altra inchiesta, quella sulle presunte pressioni alla cooperativa, con Lodi indagato per concussione. All’epoca, il giovane era stato querelato per diffamazione, a causa di un post su Facebook nel quale commentava la visita di Lodi ai dipendenti Cidas a Cona. "Finirà la giostra anche per lui – scrisse –. (...) Mi hanno invitato a far la foto... ho detto ‘con quell’idiota lì?! No no no!’".