
Omicidio di Bondeno, Doriano Saveri in tribunale
Bondeno (Ferrara), 10 marzo 2021 - La data cerchiata sul calendario è quella del 16 giugno. Un giorno chiave per le indagini sull’omicidio di Rossella Placati, l’operaia 51enne uccisa nella sua abitazione di Borgo San Giovanni, a Bondeno. Per quel delitto è finito in carcere il compagno della donna, l’artigiano edile 45enne Doriano Saveri. Il 16 giugno è il giorno scelto dal gip Vartan Giacomelli per ascoltare le relazioni dei periti nominati per l’autopsia e per gli accertamenti informatici, svolti entrambi in incidente probatorio. L’autopsia è stata effettuata la settimana scorsa e ha già messo in luce alcuni dettagli su quanto accaduto tra le mura della casa della vittima. Ieri, invece, è stata la volta delle attività sui cellulari posti sotto sequestro.
Rossella Placati, i funerali della donna uccisa a Bondeno

La scelta del giudice per questo tipo di verifiche è caduta sull’ingegner Michele Ferrazzano. Il perito dovrà estrapolare da tre smartphone (quello di Rossella, quello di Saveri e quello della sorella di quest’ultimo) tutti i dati ritenuti utili all’inchiesta tra messaggi, chat, foto e altro. Non è escluso che si possa svolgere un’analisi anche delle applicazioni che permettono di localizzare un dispositivo, al fine di avere una ‘mappa’ più certa degli spostamenti di Saveri e confrontarla con quanto affermato dal 45enne. I legali delle parti (L’avvocato Sergio Pellizzola per l’indagato e gli avvocati Riccardo Caniato e Filippo Maggi per figli e sorelle della vittima) non hanno indicato un consulente di parte, cosa che invece ha fatto il pm Stefano Longhi. Dall’esito delle attività tecniche gli inquirenti si aspettano di chiarire i punti rimasti in ombra nella ricostruzione del delitto.
Saveri ha sempre negato di avere ucciso Rossella ma ha fornito una versione dei fatti ritenuta dagli inquirenti "lacunosa e contraddittoria". L’autopsia e le verifiche sui cellulari serviranno anche a confermare o smentire alcune parti del suo racconto, oltre a stabilire con esattezza l’orario del decesso, elemento chiave per la procura che ritiene che la donna sia stata assassinata in un momento in cui l’artigiano si trovava in casa. E che quindi non possa essere stato altri che lui a ucciderla. Le primissime risultanze dell’autopsia parlano di un omicidio compiuto con una violenza inaudita. I colpi sarebbero infatti stati inferti con molta energia e con due oggetti diversi. Rossella sarebbe stata assalita alle spalle e colpita alla testa con un corpo contundente (forse una mazzetta o un martello) e al petto, dove sono stati riscontrati tre fendenti d’arma da taglio (probabilmente un coltello). Le relazioni dei periti dovranno ora delineare un quadro completo sull’accaduto, fornendo gli ultimi tasselli che mancano per completare il puzzle dell’orrore.