Del tutto casualmente, ma ancora ringrazio il Cielo, mi trovai in piazza San Pietro il 13 marzo 2013 quando Papa Francesco fu eletto e si affacciò alla Loggia centrale della Basilica vaticana. Un’emozione incredibile: le sue prime parole, la voce forte con promesse di speranza, un nuovo inizio di fede. Ero là, a Roma, per un Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. In mattinata avevo già deciso di andare in San Pietro... al buio. E così, terminati i lavori, con due colleghi emiliani presi un taxi; giunti quasi sul Tevere, il telefono di un amico squillò: il TG aveva annunciato la fumata bianca, segno dell’avvenuta scelta dei cardinali. Arrivammo fra i primi, prendemmo posizione con la Loggia davanti a noi.
Sempre a Roma, alla fine dello scorso gennaio ho avuto il privilegio di incontrare il Papa in occasione del Giubileo dei Giornalisti; già provato dall’età e dalle malattie, si spendeva con tutto sé stesso. Nel discorso, che non lesse perché affaticato, Bergoglio sollecitava gli operatori dell’informazione ad essere "narratori di speranza" senza dimenticare la complessità del contesto contrassegnato dalla presenza attiva di tecnologie avanzatissime che se impiegate male creano mostri. L’informazione opera all’interno di questo mondo dove, disse ancora, la ricerca della verità rimane l’obiettivo ultimo. Bisogna cominciare da sé stessi e Bergoglio, davanti a 9.000 comunicatori da 138 Paesi, pose domande autentiche, personali e impegnative come: "Ma tu, sei vero? Non solo le cose che tu dici, ma tu, nel tuo interiore, nella tua vita, sei vero?".
Di qui il rapporto con l’altro, l’avvio della comunicazione, la narrazione di storie per conoscere e conoscersi, per diffondere la pace, la solidarietà, la collaborazione. Insomma la comunicazione "come collante e non come veleno". Il che non significa, ribadì il pontefice, occuparsi esclusivamente di positività ma di tutto senza però utilizzare parole di odio e con l’impegno di cercare, sempre e comunque, almeno un barlume di luce. E con un occhio agli ultimi.
Vice presidente Ordine dei giornalisti Emilia-Romagna