Nel periodo dell’anno più 'caldo' per ristoranti, bar e negozi emerge con maggior forza il nodo della mancanza di personale. Un fenomeno dalle due facce. C’è chi denuncia a gran voce la difficoltà di trovare magari camerieri e chi, invece, affronta il problema con una 'filosofia' diametralmente opposta.
Loredana Burlacu, 39 anni, viene dalla Romania, vive qui da 20 anni. Dal 2023 è cittadina italiana. Ha aperto a Ravalle e a Francolino ‘Casa e bottega’, così si chiamano i suoi negozi. A Ravalle ha due dipendenti, ragazze della frazione. Due anche a Francolino, una è di lì. L’altra di Vigarano Pieve. "Ho fatto per anni la dipendente e mi sono ripromessa, se un giorno coronavo il sogno di avere una mia attività, che mai avrei trattato il personale come sono stata trattata io. Sono riuscita a mantenere quella promessa, in Italia avete contratti di lavoro che non incentivano le persone a farsi avanti, stipendi troppo bassi rispetto alle ore di lavoro che a volte questi ragazzi fanno". Così lei ha messo sul piatto dei bonus. "Sì, i dipendenti devono essere trattati bene, va riconosciuto il merito, solo se dai loro una motivazione possono lavorare bene, dare il massimo per un’azienda che alla fine sentono un po’ loro. Le mie ragazze hanno dei buoni pasto, hanno diritto a forti sconti sui generi alimentari del nostro negozio, le porto fuori a prendere insieme l’aperitivo. Pago loro la colazione, la merenda. Hanno la possibilità di diventare insieme a me socie dell’impresa, far parte della squadra a pieno titolo". Una 'filosofia' che funziona. "Quando ho aperto a Ravalle – riprende – mi sono arrivati una quarantina di curriculum, venti sono stati i colloqui. E alla fine sono 'uscite' da quei colloqui le due ragazze che stanno adesso con me. Certo – ammette – ci sono realtà economiche di diverso tipo, come i grandi ristoranti. Quando il personale è numeroso fai fatica a creare l’ambiente di lavoro di una bottega".
In questi giorni che stanno portando velocemente verso il Natale i titolari stanno cercando di chiudere il non facile puzzle del personale. Proprio nei giorni scorsi Giancarlo Finocchi titolare con la moglie Tomasa Tugnoli del ristorante Baffino – trattoria all’angolo di via Voltapaletto che ha portato i sapori della Toscana a Ferrara – ha 'chiuso' l’ultima casella. "Ci sono volute un po’ di settimane, poi finalmente si è presentato un ragazzo. Adesso la squadra è pronta per affrontare le feste". Quadro quasi chiuso anche da Perlita, ristorante che si affaccia in via Garibaldi, gestito da Alessandro Ceragioli. Proprio fino all’altro giorno c’era il cartello che annunciava la ricerca di personale per il locale. "Stiamo facendo i colloqui e stiamo per prendere due persone, non abbiamo bisogno di tanto personale. Sono due studentesse, sembra siano molto volenterose. Stiamo per togliere quel cartello dalla vetrina". Alessandro Martone, 30 anni, al timone dell’Antica pizzeria Da Michele, ha portato il profumo di pomodoro e mozzarella in corso Martiri della Libertà. "Stiamo continuando a fare colloqui per avere anche noi tutta la squadra al completo in vista delle feste. Per l’Immacolata a causa del maltempo c’era poca gente in giro, contiamo con la nostra pizza di portare Ferrara tra i tavoli, per far sentire il profumo della cucina napoletana".