
Da più di 40 anni il Servizio di Accoglienza alla Vita di Cento aiuta le mamme a superare le difficoltà, dando un sostegno psicologico ed educativo ma anche un aiuto concreto a donne che non hanno una rete sulla quale poter contare o si trovano in situazioni di violenza o di uscita dalla prostituzione. Una realtà fondamentale per il territorio, che vive di fondi Ausl ma che si regge grazie al sostegno di tante realtà locali, tra le quali si è appena aggiunto il Lions di Cento con una donazione di 1500 euro. "Un percorso iniziato grazie al suggerimento di Gianni Fava e che continuerà nel tempo perché ci siamo resi conto che il Sav fa un’attività più ampia di quel che si potesse immaginare – dice il presidente Gianluca Cazzola – queste realtà che si occupano del prossimo, vanno sostenute soprattutto in anni così difficili. La speranza è che il nostro gesto venga seguito anche da altri". Annata durante la quale il Lions è sceso in prima linea supportando Caritas, Plattis e altre diverse realtà. "Utilizzeremo questo aiuto per completare il pagamento di una nuova cucina – ha detto la presidente Maria Teresa Fortini – avremmo anche bisogno di poltrone letto per le nostre due stanze d’emergenza, quando le autorità ci chiedono di dar un luogo sicuro momentaneo a qualche donna". Un luogo, infatti, che per molte è un porto sicuro. "Abbiamo aiutato più di 150 mamme e almeno il doppio dei bambini. Ora abbiamo 5 mamme tra i 22 e 40 anni e i loro 10 bambini. A prendersene cura sono 7 educatori che coprono le 24 ore – dice l’assistente sociale Lorena Wuerich – donne vittime di violenza, fuoriuscite dalla prostituzione, con problemi psicologici, senza una famiglia o con reti sociali fragili. L’obiettivo è aiutarle a trovare la loro indipendenza". Una casa che dà protezione, che racconta storie di donne inseguite da uomini violenti, di dolore e riscatto, donne che ce l’hanno fatta per se stesse e per i loro figli. "Molte arrivano qui da vittime ma vivendola come una punizione. Possiamo contare su 7 diversi monolocali autonomi così che ognuna possa costruirsi l’indipendenza, superando le difficoltà dello stare insieme forzatamente; riusciamo a sostenerle grazie alle rette dell’Asl, la Caritas, associazioni come il Lions o l’iniziativa degli orsetti della Benedetto, alcune aziende che ci danno la pasta o alimenti o la rete virtuosa nata tra chi non usa più abiti, giochi e quant’altro mettendoceli a disposizione. Ci aiutiamo anche con pranzi sociali ed eventi ma il covid ci ha bloccato rendendo le cose più difficili".
Laura Guerra