"Pochi giorni fa è scaduto il termine per il pagamento della prima rata Imu 2023 e una riflessione si impone ai possessori di seconda casa in Comuni turistici come quello di Comacchio, dove la concentrazione di seconde
case è straordinaria arrivando a oltre 45mia unità a fronte di 23mila residenti. La giunta ha
deciso di confermare il massimo dell’aliquota, così come una mancata riduzione della Tari, accordata invece
ai residenti. Secondo i dati del ministero Economia e Finanza l’introito annuale del Comune di Comacchio risulta fra i più cospicui dei comuni della costa adriatica, da Bibbione a Cattolica. Si pone infatti al secondo posto (dopo Rimini) in valore assoluto, ma al primo posto come percentuale di Imu incassata sul totale delle
entrate (quasi la metà). Circa un terzo degli introiti lordi è destinato al Fondo di
solidarietà nazionale e pertanto Comacchio, grazie principalmente all’Imu delle seconde case, contribuisce
già da un decennio per 12 milioni annui alle ricorrentiƟ emergenze del territorio.
Di ciò è bene ne abbiano consapevolezza i cittadini in questo momento di riparazione dei recenti danni subiti dall’Emilia Romagna. Noi ci auguriamo che i Comuni ‘vedano e provvedano’ così come ci auguriamo che Comacchio, con l’Imu
rimanente, amministri saggiamente e sappia riconoscere le priorità relative alle problematiche
urbanistiche e alle necessità di potenziamento e ammodernamento delle infrastrutture, pressate
stagionalmente da una popolazione decuplicata.
Soprattutto sappia preservare il territorio da ulteriori consumi di suolo, anche in considerazione di tantiƟ
immobili ancora invenduti..."
Andrea Scanavini,
vice presidente associazione proprietari seconde case
dei Lidi Comacchiesi