Ferrara stadio Mazza sequestrato, oggi finiscono le prove in gradinata

Dai legali degli indagati positività rispetto ai primi risultati. Sulle criticità nella curva est: "Sono solo sopralluoghi"

I tecnici all’interno dello Stadio Paolo Mazza continuano le verifiche tecniche

I tecnici all’interno dello Stadio Paolo Mazza continuano le verifiche tecniche

Ferrara, 26 luglio 2019 – Terzo giorno di prove di carico allo stadio Mazza, che oggi dovrebbero concludere gli accertamenti inerenti le coperture della gradinata dell’area nord. Ieri le prove – per la seconda volta dal risultato ottimistico – sono proseguite sulle coperture della gradinata, nella parte centrale. Oggi insisteranno sull’ultima parte di gradinata. Dopo alcuni sopralluoghi svolti mercoledì su tutte le aree poste sotto sequestro – la struttura della curva ovest e della curva est, più la copertura della gradinata nord – proprio la vicina curva est è stata oggetto di criticità sulla copertura. Sono così stati fatti dei rilievi, documentati e fotografati. Si tratterebbe di problematiche legate alla mancanza di bulloni e delle piastre di fissaggio.

Sopralluoghi che non hanno valore ufficiale e definitivo, secondo i tecnici di parte e i legali, e ‘minimo’ poiché «dell’ordine di 10 bulloni assenti su 4000», che secondo i legali non andrebbero a incidere sulla questione sicurezza, ma semmai su quella degli accordi contrattuali. In merito a tali criticità, sereno è il legale di Tassi, Giulio Garuti, che spiega come «da parte della Tassi Group non c’è stata nessuna negligenza e tutto quello che è stato fatto è stato validato dal direttore dei lavori».

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«Già il fatto che le prove stiano procedendo in maniera spedita – aggiunge l’avvocato Alberto Bova (che difende l’ingegner Colombi insieme al collega Francesco Cazzorla) – dovrebbe fare star tranquilli i ferraresi sul fatto che il campionato inizierà regolarmente». Intanto proseguono gli accertamenti sulla struttura, richiesti dalla procura per presunte irregolarità rispetto alla normativa antisismica, dopo l’indagine condotta dalla guardia di finanza. Le prove, eseguite dall’ingegnere Carlo Pellegrini e supervisionate dai tecnici nominati dalle diverse parti (dei 14 indagati, del Comune e della Spal, le due parti lese) hanno coinvolto ieri l’area centrale della gradinata. La giornata di accertamenti ha portato a un secondo risultato positivo, che per ora fa ben sperare per il dissequestro. Il metodo, ormai consolidato tanto da aver fatto finire le prove già intorno alle 14.30, si è basato sull’utilizzo di martinetti idraulici attaccati alla struttura mediante tiranti, per simulare un carico ‘dal basso’ alla copertura. Si lavorerà anche nel week-end, nella giornata di domani, per velocizzare la conclusione delle prove ed avere quanto prima un esito, che porterà o meno al dissequestro dello stadio. Martedì, salvo estensioni dei tempi richiesti delle parti, si dovrebbero concludere le prove allo stadio. A quel punto, spetterà all’ingegnere Pellegrini fornire l’esito delle prove. Da lì si potrà capire se lo stadio verrà dissequestrato o meno. Proseguiranno in ogni caso le indagini sui lavori allo stadio, in merito al rispetto degli accordi contrattuali, per il presunto reato di frode in opere pubbliche.