
Tentate truffe ai parroci, chiesti sette mesi di carcere per Perini
Avevano promesso decine di migliaia di euro alle parrocchie, millantando legami con l’imprenditore Squinzi. "Prima di versare i soldi – dicevano ai religiosi – dovete anticipare denaro per le spese burocratiche". Per i due, il pregiudicato per truffe e reati contro il patrimonio Cristiano Perini, 50enne ferrarese e una cinese di 46 anni, residente a Ferrara, sono arrivate le richieste di condanna. La pubblica accusa ha chiesto per l’uomo, noto per i raggiri ai danni dei preti, sette mesi di carcere e cinque per la complice. L’imputato aveva cercato di farsi consegnare da tre parroci di Sassuolo e Carpi ingenti cifre, fingendo di dover devolvere loro un lascito o somme importanti messe a disposizione direttamente dalla famiglia del compianto Giorgio Squinzi – ex amministratore unico di Mapei, per lungo tempo presidente di Confindustria e patron del Sassuolo calcio – o da Squinzi stesso.
I fatti risalgono al 2019. I due, secondo le accuse, con l’aiuto di complici non identificati, hanno prima chiamato Marco Ferrari, parroco della Consolata di Sassuolo. L’interlocutore, spacciandosi per direttore di una banca, ha informato il religioso che su un conto corrente acceso dalla famiglia Squinzi (estranea a tutta la vicenda) era presente una donazione di 40mila euro in favore della sua parrocchia. Poco dopo i due hanno quindi chiamato il vice parroco della parrocchia San Giorgio, sempre di Sassuolo, informando sempre il religioso di avere ricevuto nei giorni precedenti disposizioni da parte del dottor Giorgio Squinzi in persona, di trasferire ben centomila euro sul conto corrente della parrocchia. L’ultima telefonata è arrivata a Carlo Gasperi, parroco della chiesa di Sant’Agata, a Carpi. In questo caso, nella precedente udienza, il religioso ha ritirato la querela. La sentenza è attesa il 23 maggio.