
Estrazioni di gas, il governo punta a sbloccare le concessioni nel mar Adriatico. Nel testo dell’emendamento verranno permesse le autorizzazioni anche tra le 9 e le 12 miglia dalla costa. Inoltre, le estrazioni più vicine alla costa dovranno avvenire sotto al 45° parallelo, che passa poco sopra Ferrara. Nelle aree che vengono individuate dal testo del governo figurerebbe – definita da una sigla – una zona di mare che si trova al largo di Comacchio. Il giacimento potrebbe garantire 900 milioni di metri cubi di gas.
L’area figura anche in un dossier di Legambiente, intitolato ’Basta con le piattaforme nei nostri mari’, che lancia l’allarme contro le estrazioni. Nel documento, una mappa delle concessioni e delle domande estrattive, alla voce permessi di ricerca già rilasciati ne appaiono due che riguardano appunto Comacchio. Le estrazioni da anni provocano uno strascico di polemiche legate soprattutto al rischio della subsidenza. In Veneto già in questi giorni cresce l’allarme proprio sulla scia dell’emendamento del governo. Anche a Comacchio e nella nostra provincia le prossime ore saranno decisive per capire quale tratto di mare verrà impegnato e cosa succederà. "La proposta di sfruttare i giacimenti di gas naturale derogando al ‘Pitesai’, piano messo a punto da Ispra che individua le aree potenzialmente idonee per estrazione di idrocarburi, mi lascia molto perplesso", così interviene Alessandro Bratti, per anni direttore generale dell’Ispra, da qualche mese segretario generale dell’Autorità distrettuale del Fiume Po-Mite. "Non comprendo – riprende – il beneficio di intensificare le estrazioni soprattutto nel Delta del Po, un’area delicatissima per estrarre se va bene un miliardo di metri cubi all’anno a fronte di un fabbisogno annuale di 70 miliardi circa. Mi sembra – la sua decisa critica – una sorta di norma ‘rave party’, molto di bandiera ma estremamente pericolosa per le nostre aree in maniera particolare per quelle dell’Emilia Romagna e del Veneto". Un forte invito alla prudenza per tutelare aree da sempre molto delicate. La proposta per sbloccare le concessioni per l’estrazione di gas naturale nel mar Adriatico e per avviare nuove attività di ricerca ed estrazione di gas in tutto il territorio italiano è stata approvata nel consiglio dei ministri di venerdì. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin l’ha definita una misura necessaria per "garantirci la sicurezza energetica".
Mario Bovenzi