
Truffe (foto di repertorio)
Ferrara, 3 agosto 2025 – Il numero sembra proprio quello della banca. La voce è cordiale e pronta a tutto per aiutare. Peccato che siano proprio la gentilezza e la capacità di ispirare fiducia le armi più affilate nelle mani dei truffatori che, con mille e uno trucchi, continuano a mietere vittime non solo nelle fasce più fragili della popolazione. Uno dei raggiri che negli ultimi tempi sta andando per la maggiore è quello del finto operatore di banca che segnala un’anomalia sul proprio conto. L’ultimo caso registrato a Ferrara risale a pochi giorni fa, ed è costato qualcosa come ventimila euro alla malcapitata vittima.
La donna, cinquant’anni, riceve la chiamata da un numero che pare quello del suo istituto di credito. La voce all’altro capo del ricevitore le spiega che c’è stato un tentativo di prelievo dal suo conto corrente e che è necessario mettere il denaro al sicuro su un altro conto. La trappola è ben congegnata e la conferma del pericolo arriva anche da un’altra conversazione, stavolta con un finto carabiniere che ribadisce il tentativo di furto. La donna, sempre rimanendo al telefono (un’escamotage per tenere impegnato il malcapitato e impedirgli di effettuare verifiche su quanto gli viene detto), provvede a spostare 22mila euro sul conto indicato.
Solo quando ormai è troppo tardi, la cliente della banca si rende conto che qualcosa non va. Sporge immediatamente denuncia e le indagini della procura partono subito. In questi casi, il fattore tempo è decisivo. Gli inquirenti risalgono al conto sul quale sono stati trasferiti i soldi, risalendo a un intestatario verosimilmente fittizio. Scatta il sequestro, ma all’interno sono rimasti soltanto tremila euro. Purtroppo, il grosso della somma era già stato trasferito altrove. Ora le indagini proseguono, allo scopo di risalire ai responsabili della truffa. Quello che abbiamo raccontato è solo uno dei tanti metodi utilizzati per spillare denaro al malcapitato di turno. Oltre a questo, solo per citarne alcuni, ci sono la tecnica del finto incidente, del falso carabiniere o dei finti tecnici di acqua e gas. Alcuni consigli per difendersi: ricordare che banche, Poste o enti pubblici non telefonano o mandano messaggi per chiedere denaro o per movimenti di somme; mai comunicare dati personali, password o coordinate bancarie. In caso di dubbio attaccare il telefono e chiamare il 112, oppure contattare l’ente in questione procurandosi il numero di telefono ufficiale.