Incidente Cesena, i quattro ragazzi morti tornavano da una grigliata

Al volante c'era Valentin Ciprian Marin, 36 anni. Florin Ciprian Goria aveva 19 anni. Poi c'erano i due fratellini Ionut Adelin Serban, 17, e Julian Balascru di 14

Da sinistra: Ionut Adelin Serban, Marin Valentin Ciprian, Goria Florian Cirprian

Da sinistra: Ionut Adelin Serban, Marin Valentin Ciprian, Goria Florian Cirprian

Forlì, 14 luglio 2019 - Tornavano da una grigliata, le quattro vittime del terribile incidente di ieri: sono un giovane di 36 anni, Valentin Ciprian Marin, autotrasportatore e padre di un bambino, un diciannovenne, Florin Ciprian Goria, e due minorenni, tra loro fratelli: Ionut Adelin Serban, 17 anni, e suo fratello minore, Julian Balascru, di soli 14 anni. Tutti di origine romena e tutti residenti a Forlì in via Valverde. "Gli altri partecipanti hanno preso strade diverse e sono tornati, loro no", racconta in lacrime ai microfoni del Tg3 un amico di Ionut, 17 anni, del suo fratellino Julian, 14.

Per tutto il giorno via Valverde, dove i due vivevano insieme alle famiglie, è un via vai di persone, di lacrime e di urla inconsolabili. Quelle per la morte di Ionut e Julian, ma anche di Goria, 19 anni, e di Valentin Ciprian, 36 anni, che guidava l’auto tragicamente finita fuori strada. Un colpo di sonno, dicono tutti. Il resto lo dirà l’esame tossicologico, anche perché in macchina sono state trovate molte bottiglie di alcolici, alcune aperte. Residuo della grigliata, probabilmente, ma qualcuno quegli alcolici li ha pure bevuti e c’è chi dice – alcuni ex colleghi di lavoro –, che Valentin fosse uno dal bicchiere facile.

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Papà di un bimbo di 4 anni, con il quale era salito agli onori delle cronache per la gioia di essere stato il primo nato a Forlì nel 2015. Dalla sua compagna, di origini moldave, poi, Valentin si era separato. Era andato a vivere per un periodo con il fratello maggiore e ora, da qualche tempo, viveva in compagnia di una zia di Ionut e Julian. In Italia, Valentin aveva seguito appunto suo fratello più grande, che dalla Romania lo aveva chiamato a lavorare in una ditta di Pievesestina. Un rapporto di lavoro durato otto anni, ma poi finito male, dice l’ex datore di lavoro. Da qualche tempo una nuova compagna, un altro lavoro come trasportatore e la nuova vita, fino allo schianto di ieri, che ha lasciato attonita tutta la comunità romena di Forlì e che ha avuto echi fin dalle prime ore del mattino anche in Romania, con articoli dell’incidente di Sant’Andrea in Bagnolo (foto) su molti siti romeni e l’inevitabile tam-tam di disperazione sui social. 

"Mio fratello era un grande lavoratore – dice commosso e incredulo Marius Marin, 40 anni –. faceva il suo dovere e non ha mai disturbato nessuno. Era qui dal 2008. Non so cosa ci facesse in auto con quei ragazzi, so che era amico della famiglia questo sì. Io l’ho sempre badato – dice Marius, anche lui papà di un ragazzo di 19 anni e di un bambino di 2, con la voce di chi ha passato la vita ad essere protettivo nei confronti del fratello minore –. Ora qui ci sono i miei genitori. Erano venuti in vacanza, vengono spesso a trivarci dalla Romania". Ma la loro vacanza in Italia per riabbracciare figli e nipoti è stata interrotta dalla tragica notizia, ora quel papà e quella mamma dovranno decidere dove, come e quando seppellire Ciprian. "Credo che faremo i funerali a Forlì, ma saranno i miei genitori a decidere", conclude Marius.

"Una tragedia", commenta Forin Hanis, parroco della comunità ortodossa romena. "Conoscevo i fratelli Serban, ho chiamato subito la loro zia che mi ha risposto dall’obitorio, credo che andrò a trovarli domani, quando saranno un po’ più lucidi. Ora il dolore era troppo. So che stavano con la loro mamma. E’ una famiglia bisognosa". Non risulta che la mamma dei due ragazzi avesse un impiego stabile ed è probabile che sia volontà della famiglia seppellire Ionut e Julian in patria. "Ma costa tanto", ribadisce il parroco. Per questo gli amici pensano a una colletta per pagare i funerali e il trasporto della salma dei due ragazzi in Romania.