Lotta biologica con gli insetti, quelli utili si allevano a Forlì

Si immettono specie che riportano la natura verso l'equilibrio perduto. Le lucciole? Popolazione dimezzata

La magia delle lucciole, sempre più difficile da ammirare

La magia delle lucciole, sempre più difficile da ammirare

Forlì, 17 giugno 2019 - Il caldo è arrivato e con lui il proliferare di insetti che infastidiscono non solo noi, ma anche le piante, recando spesso danni irreparabili che compromettono raccolti e la vita stessa dei vegetali. Non tutti gli insetti però, vengono per nuocere. Stefano Foschi, socio di Bioplanet, biofabbrica cesenate di allevamento di insetti e acari utili, spiega chi sono i protagonisti della lotta biologica, tecnica che sfrutta l’antagonismo tra organismi viventi per contenere le popolazioni di quelli dannosi.

«Tutti gli insetti che alleviamo sono predatori di altri nocivi – racconta –. Ad esempio, il Phytoseiulus persimilis sconfigge naturalmente il ragnetto rosso, acaro che infesta le rose e le piante dell’orto, mentre l’Anastatus bifasciatus è un parassitoide delle cimici. Quello che cerchiamo di fare è ricostruire l’equilibrio che è venuto a meno e quindi crea danni, immettendo nell’ambiente organismi già presenti, senza puntare all’eradicazione». I prodotti di Bioplanet vengono usati oggi soprattutto in orticoltura e nel florovivaismo, ma anche nelle colture in pieno campo, in frutticoltura e nel verde ornamentale. «Oltre a insetti ed acari utili, ci sono altri mezzi tecnici a basso impatto ambientale, tra cui l’uso di feromoni sessuali e sostanze insetticide o repellenti naturali (estratto di aglio, oli vegetali) che stanno sostituendo quelli chimici».

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La lotta chimica quindi è presto destinata alla pensione: «Non è più attuabile perché la comunità europea sta eliminando l’uso di diverse molecole chimiche, riducendo il numero di pesticidi disponibili per l’agricoltore. Questo significa un uso ripetuto degli stessi, con la conseguenza che gli insetti dannosi si abituano, sviluppando popolazioni resistenti che non muoiono più con quel trattamento. Il mercato odierno inoltre – conclude Foschi – non chiede più fitosanitari, ma prodotti naturali che non lasciano residui. Per questo i nostri amici acari ci vengono in aiuto».

Pura magia che si muove tra gli alberi, nei campi, lungo i corsi d’acqua, tra gli insetti ci sono anche le lucciole, che tra maggio e giugno si impossessano della notte regalando emozioni uniche attraverso la loro bioluminescenza. «Stanno scomparendo – informa il naturalista Andrea Boscherini –. Da una decina d’anni la popolazione italiana si è dimezzata principalmente per l’uso dei pesticidi e l’inquinamento luminoso che manda in confusione la ricerca delle femmine da parte dei maschi, che comunicano tra loro con la luce». Anche le lucciole hanno una loro funzione: «le larve – spiega il divulgatore scientifico – sono predatrici di chiocciole e lumache, quindi molto utili agli agricoltori». Organismi da preservare dunque, come le coccinelle, che da anni vengono liberate in questo periodo nel verde pubblico dai bambini per contrastare gli afidi. Quest’anno l’iniziativa nel pieno rispetto dell’ambiente si è svolta a Cesena e a Longiano.