QUINTO CAPPELLI
Cronaca

"Beata Benedetta, proteggi i nostri anziani"

Dovadola, il sindaco si affida alla Bianchi Porro. Il cardinale Montenegro ne ha sottolineato "forza e fede, nonostante la croce"

di Quinto Cappelli

In occasione della seconda festa liturgica della Beata Benedetta Bianchi Porro ieri a Dovadola non c’era il solito pienone del passato, causa la pandemia, ma il clima e l’atmosfera della solennità erano gli stessi come nelle grandi occasioni, compreso il coro. A presiedere in mattinata la solenne celebrazione eucaristica è arrivato dalla Sicilia il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento, conterraneo del parroco di Dovadola, don Saverio Licari, ma soprattutto amico di Papa Francesco che nel 2015 lo ha elevato alla porpora per il suo impegno per i migranti.

Dal 2013, infatti, è anche presidente della Commissione migrazioni della Cei. Al suo fianco nella concelebrazione c’erano il vescovo diocesano Livio Corazza, l’emerito Lino Pizzi, il vescovo cesenate missionario saveriano Giorgio Biguzzi, emerito di Makeni (Sierra Leone), e una decina di sacerdoti diocesani. A rappresentare l’amministrazione comunale è intervenuto il sindaco, Francesco Tassinari, insieme al comandante della polizia municipale dell’Unione.

Molto limitato il numero dei fedeli e pellegrini, nel rispetto delle norme vigenti per il Covid. All’omelia il cardinale Montenegro ha sottolineato che "il miracolo più grande di questa piccola grande donna, la Beata Benedetta, è di essere riuscita a vivere la gioia, nonostante la sua vita fosse dominata dalla croce".

Morta a soli 27 anni nel 1964, al termine di un lungo periodo di atroci sofferenze per un tumore, mentre si stava laureando a Milano in medicina per andare poi missionaria, Benedetta è conosciuta in tutto il mondo per la forza e la fede dei suoi scritti (pensieri, diari e lettere agli amici) tradotti in tutte le lingue. "La vita di Benedetta – ha proseguito il cardinale – è stata un miracolo, perché nonostante le sofferenze e il dolore, ha affrontato la sua malattia con la sola forza della fede e della speranza nel Signore". E ha concluso: "Quella gioia e quell’apertura agli altri siano anche le nostre caratteristiche in questo difficile periodo della pandemia".

Anche il vescovo diocesano Livio Corazza, presiedendo nel pomeriggio i vespri e la messa serale, ha richiamato i fedeli "non solo a fare memoria, ma a vivere con fede e speranza, come la Beata Benedetta, questo periodo molto difficile della pandemia". E la sorella della Beata, Emanuela, aggiunge: "Benedetta mi ha insegnato ad amare la vita, sempre, anche in un letto di dolore, che tradotto per l’oggi vuol dire vivere così anche in mezzo alla pandemia". Il sindaco Francesco Tassinari si dice onorato di avere a Dovadola la Beata Benedetta, "che invochiamo perché ci aiuti a superare questa brutta pandemia, specialmente per la difficile situazione nella casa di riposo Zauli: Beata Benedetta, proteggi i nostri anziani".