È un tema caldo quello della situazione delle carceri italiane: strutture fatiscenti, sovraffollamento, carenza di personale addetto alla sorveglianza e di quello sanitario. Problemi che si trascinano da molto tempo e i 56 suicidi registrati tra i detenuti dall’inizio di quest’anno ne costituiscono la spia, un doloroso segnale che arriva alle coscienze di tutti. Nell’ambito della recente intesa tra Partito Radicale e Forza Italia, i leader di quei partiti hanno messo in calendario una serie di visite presso gli istituti penitenziari su tutto il territorio nazionale. Per questo, Maura Benvenuti e Vito Laruccia, membri del consiglio generale del Partito radicale, erano ieri nella Casa Circondariale di Forlì, ubicata, come è noto, presso l’antica Rocca medievale.
Una visita, peraltro, che segue quella effettuata una settimana fa da Rosaria Tassinari, deputata di Forza Italia ed ex assessora comunale. E se, nel complesso, l’Istituto, con 159 detenuti presenti, di cui 20 donne, su una capienza di 165, a giudizio dei due esponenti politici, è risultato sostanzialmente promosso, le criticità evidenziate sono pressoché tutte riconducibili all’inadeguatezza strutturale. "Pochi giorni fa ci era arrivata la notizia che erano ripresi i lavori per la costruzione del nuovo carcere – dice Maura Benvenuti –. Adesso, pare ci sia un nuovo stallo, perché la ditta che ha perso l’appalto, come accaduto in passato, ha fatto ricorso. Intanto, si sono registrati furti in cantiere, e questo farà lievitare i costi".
Le celle, soprattutto nel reparto maschile, sono piccole e, da qualche tempo, i detenuti sono costretti a conviverci in due o tre, perché dopo l’alluvione dell’anno scorso un intero reparto è stato chiuso per inagibilità. Migliore la situazione nel reparto femminile, "con celle più spaziose e bagni nei quali le detenute spesso riescono ad organizzare una cucina". Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, che da qualche anno era carente, "con il reclutamento di alcuni medici neolaureati, sarà ora possibile garantirla ai reclusi anche di notte".
Un problema che il carcere di Forlì condivide con gli istituti penitenziari di Ravenna, Ferrara e Rimini è l’assenza del garante. "Ci stiamo ponendo il problema di individuare provvedimenti che consentano di svuotare le carceri – conclude Benvenuti –, un tema su cui anche il ministro
Carlo Nordio è d’accordo quando dice che ci sono almeno 5mila detenuti che potrebbero essere ospitati presso strutture alternative. Noi, e su questo non concordiamo con Forza Italia, proponiamo un’amnistia, oltre ad una riforma radicale della giustizia".
Paola Mauti