"Casa distrutta? Tornerò, anche se passeranno anni"

Samuele Fiorello, di Porcentico, ha raccontato la sua storia al ministro

"Casa distrutta? Tornerò,  anche se passeranno anni"

"Casa distrutta? Tornerò, anche se passeranno anni"

A margine dell’incontro di Predappio, il ministro Musumeci ha incontrato anche gli abitanti della casa di Porcentico distrutta dalla frana, Samuele Fiorello e Giuseppe Pipitone. I due stavano dormendo nella casa di proprietà di Fiorello, agronomo e insegnante di agraria residente a Meldola, quando nella notte fra martedì 2 e mercoledì 3 maggio, sono stati svegliati improvvisamente dallo scricchiolio dei muri e sono fuggiti fuori al buio proprio pochi minuti prima che l’abitazione crollasse.

Samuele Fiorello, cosa le ha detto il ministro della Protezione civile?

"Innanzitutto l’abbiamo ringraziato della visita. Poi gli abbiamo raccontato in breve la fuga dalla casa nella notte e i boati successivi della frana e del crollo della casa, nonché la nostra paura".

E il ministro?

"Si è congratulato con noi che possiamo raccontarla".

Pensate di ricostruire la casa?

"Non so se lì dove sorgeva o altrove. Ma so di sicuro che voglio vivere in montagna".

Spera che arrivino contributi per la ricostruzione?

"In comune a Predappio sanno della nostra storia. La casa crollata per frana è sotto gli occhi di tutti. Il sindaco Canali mi ha detto che entrerà nell’elenco dei danni. Quindi staremo a vedere come andrà a finire".

Dall’incontro di ieri che idea si è fatto?

"Che ci vorranno molti mesi a sistemare le strade, compresa quella di Porcentico, e degli anni per intervenire sulle case e le aziende".

Lei ha subìto danni anche ai terreni?

"Sì, 5 ettari di prati pascolo".

Perché non vuole lasciare l’Appennino?

"Primo, perché si vive meglio che in città. Secondo, perché il territorio di collina e montagna ha bisogno di sentinelle che lo curino, altrimenti le brutte conseguenze dell’abbandono, come le alluvioni della pianura e delle città, saranno sempre più frequenti".

q. c.