
Lo storico Giordano Bruno Guerri (foto) – presidente e direttore della Fondazione Vittoriale degli Italiani, la casa-museo di D’Annunzio a...
Lo storico Giordano Bruno Guerri (foto) – presidente e direttore della Fondazione Vittoriale degli Italiani, la casa-museo di D’Annunzio a Gardone Riviera – è "completamente d’accordo" con Felicori. Spiega il noto studioso del Ventennio: "Se insistiamo sul progetto originale, passeranno decenni prima di fare qualcosa. Invece, con la proposta Felicori, intanto si salverà il monumento d’importanza non solo nazionale dal punto di vista della cultura e dell’arte razionalista. Poi è importante avere chiaro cosa metterci dentro: un grande patrimonio di opere d’arte non abbastanza valorizzate e legate all’epoca storica fra le due guerre mondiali".
Guerri snocciola un rosario di opere che potrebbero arricchire l’ex Casa del Fascio di Predappio ristrutturata, "contenitore eccezionale e molto attrattivo per turisti non solo di arte, ma anche cinema e moda". Aggiunge lo storico: "Molte opere di quell’epoca inneggiano alla propaganda, ma tante altre sono non necessariamente fasciste". A questo proposito Guerri fa un esempio: "Negli Anni Trenta-Quaranta il gerarca Roberto Farinacci organizzava il Premio Cremona, che premiò anche De Pisis, mentre il ministro delle corporazioni e dell’educazione Giuseppe Bottai al Premio Bergamo premiò ‘La Crocifissione’ di Gottuso, nonostante la censura del regime".
Conclude Guerri: "Il successo della proposta Felicori è dimostrato dalla straordinaria mostra ‘Anni Trenta. Arte e cultura in Italia’, che si tenne in centro a Milano nel 1982, voluta dal sindaco socialista Carlo Tognoli, senza creare problemi e contrapposizioni. Anzi, riscuotendo un enorme successo".
q.c.