LUCA BERTACCINI
Cronaca

Cripta Mussolini Predappio, la lettera della famiglia. "Aperta sempre"

Predappio, lettera della famiglia al sindaco: toccano a voi i costi di custodia, tutela e ordine pubblico.

L’esibizione di un nostalgico davanti alla tomba di Mussolini

Predappio (Forlì), 30 luglio 2020 - Gli eredi di Benito Mussolini, attraverso l’avvocato Francesco Minutillo, hanno scritto una lettera al Comune di Predappio chiedendo di "procedere alla riapertura in maniera continuativa della cripta Mussolini, in condizioni tali da assicurarne la piena regolarità e immanenza nel tempo". La cripta dove è sepolto Mussolini (che a Predappio è nato il 29 luglio 1883) si trova nel cimitero della piccola frazione di San Cassiano.

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Roberto Canali, sindaco di Predappio, afferma che "l’amministrazione comunale sta valutando il documento. Certo fa sorridere che la famiglia Mussolini ora ci faccia scrivere da un avvocato...". Poche parole che sembrano indice di un raffreddamento dei rapporti dopo il primo faccia a faccia di un anno fa.

La lettera contiene quattro richieste fatte dagli eredi Mussolini all’amministrazione predappiese di centrodestra. La prima è "l’aggiornamento della definizione della concessione perpetua in favore degli eredi della famiglia Mussolini", così che la concessione possa essere trasferita a una società giuridica – in passato si era parlato di una fondazione – che possa gestire in futuro la cripta. Questo nel caso di "eventuale estinzione della famiglia o di disinteresse dei futuri eredi".

I Mussolini chiedono poi al consiglio comunale di Predappio di modificare il regolamento cimiteriale, in modo che alla cripta, e a tutto il complesso architettonico in cui è collocata, venga riconosciuto lo status di tomba monumentale. Cosa significa questo? Che, chiedono gli eredi, sia il Comune di Predappio a garantirne "la tutela anche operativa quale bene architettonico e storico". Una tutela "garantita in modo perpetuo, trattandosi di bene privato di palese interesse della collettività comunale e non solo".

All’amministrazione comunale si chiede poi un altro impegno sul versante dei controlli. In particolare che valuti "ed eventualmente adegui il servizio di custodia del cimitero di San Cassiano così da renderlo conforme, nella parte pubblica, ovvero al di fuori delle porte della cripta, agli ingenti e costanti flussi dei devoti che si recano a rendere omaggio ai defunti qui sepolti". Fino a tremila persone si sono recate al cimitero predappiese in occasione dell’anniversario della marcia su Roma.

Al Comune si chiede, come ultimo punto, di sgravare la famiglia Mussolini dalla gestione dell’ordine pubblico, facendosene carico, "al di fuori della cripta nelle date di ricorrenza predisponendo un adeguato protocollo in grado di contemperare le esigenze di omaggio e preghiera ai devoti con quelle di sicurezza". A oggi, riporta il legale, "tale aspetto è sempre stato curato informalmente esclusivamente da un servizio di volontariato dalla famiglia Mussolini". Insomma, al Comune si chiede un impegno continuativo sia in termini di personale che economico per la custodia e vigilanza della cripta.

Contattato dal Carlino, l’avvocato Minutillo (che è anche dirigente di Fratelli d’Italia) si limita a "confermare che è volontà della famiglia Mussolini quella di risolvere i problemi tecnico-burocratici per riaprire in forma continuativa la cripta". Si attende ora una risposta da parte dell’amministrazione comunale. In campagna elettorale, prima della sua elezione, il sindaco Canali aveva dichiarato che si sarebbe impegnato per garantire la riapertura della cripta mussoliniana: un tema che sta a cuore a molti bar e ristoranti del paese, che si riempiono nei giorni delle commemorazioni.