Electrolux avvia 168 licenziamenti. I sindacati: intervenga il governo

Esuberi anche a Forlì (38) e Cerreto d’Esi (5). "Se vanno avanti, pronti a presidiare l’azienda"

Electrolux avvia 168 licenziamenti. I sindacati: intervenga il governo

Electrolux avvia 168 licenziamenti. I sindacati: intervenga il governo

All’Electrolux di viale Bologna rischiano il posto 38 dipendenti. L’azienda ha infatti annunciato al ministero del Lavoro un massiccio piano di licenziamenti collettivi in Italia: 168 persone tra impiegati, quadri e dirigenti. I licenziamenti riguardano in particolare le sedi di Forlì (38, appunto), Susegana (34), Porcia (73), Pordenone (13), Cerreto d’Esi, Ancona (5) e Solaro, Milano (5).

Il gruppo Electrolux sta affrontando significative perdite di volumi in un quadro di flessione del mercato europeo, sceso al di sotto di 80 milioni di unità complessive, ossia con una diminuzione di circa il 12% rispetto al periodo pre-pandemico. "Poniamo estrema attenzione – spiega Fabio Torelli, segretario generale provinciale Fiom-Cgil – agli esuberi che riguardano Electrolux e vogliamo scongiurare azioni unilaterali da parte dell’azienda, con la quale intendiamo concordare procedure di licenziamenti volontari". I prossimi passi prevedono un incontro con il Governo il 22 febbraio per discutere la situazione del settore degli elettrodomestici, mentre il 4 marzo è in calendario un incontro con Electrolux. "Nel caso l’azienda – precisa Torelli – voglia procedere a licenziamenti non volontari, metteremo in atto tutte le azioni di lotta a difesa dei lavoratori, a partire dal presidio dell’azienda".

Inoltre non si è ancora giunti a un accordo su come gestire le 373 eccedenze dichiarate da Electrolux a livello nazionale, 174 delle quali riguardano il personale e 199 la produzione. I sindacati unitari hanno posto l’accento sulle sfide a lungo termine del settore e dell’azienda stessa, evidenziando l’importanza dell’intervento delle istituzioni locali e governative. "I dati confermano che la crisi nel settore metalmeccanico non è limitata a una sola area geografica – sottolinea Riccardo Zoli, segretario generale Film-Cisl Romagna –, ma coinvolge tutto il territorio romagnolo e nazionale. È necessario adottare politiche industriali e interventi mirati che riportino la questione industriale al centro delle strategie economiche complessive. Riteniamo che le crisi possano essere affrontate attraverso un impegno congiunto con i sindacati".

L’incremento significativo nell’utilizzo della cassa integrazione nel corso del 2023 evidenzia una situazione critica che sta colpendo duramente le aziende del settore. I numeri sono eloquenti: aumento in Romagna di oltre il 76% delle ore autorizzate di cassa integrazione, con la provincia di Forlì-Cesena, in particolare, che ha registrato una crescita del 56%. Un problema da non sottovalutare sono le piccole e medie imprese che rappresentano la parte principale del tessuto economico del settore, che continuano a risentire della loro dimensione più limitata, manifestando una minore capacità di adattamento sia nella ricerca di nuovi mercati, che nella carenza di liquidità disponibile per investire nella transizione.

Gianni Bonali