Flagello in Appennino Ostaggio delle frane Rocca senz’acqua Dovadola: 86 evacuati

A Tredozio 15 persone salvate dall’elicottero arrivato dal Veneto. Bidentina tra Santa Sofia e Galeata aperta solo ai mezzi di soccorso. Civitella, residenti vicino al Bidente in allerta per la piena.

Flagello in Appennino  Ostaggio delle frane  Rocca senz’acqua  Dovadola: 86 evacuati

Flagello in Appennino Ostaggio delle frane Rocca senz’acqua Dovadola: 86 evacuati

Una quindicina di persone sono rimaste intrappolate martedì sera in un tratto di circa 3 km lungo la 67, fra Dovadola e il Casone, bloccati da due frane. Non potendo andare avanti né tornare indietro, isolati quasi completamente anche coi telefoni, alcuni si sono avventurati a piedi, ma si sono trovati in mezzo ad un mare di fango, tanto che sono tornati quasi tutti al bar del Casone dove hanno trascorso la notte. Ieri pomeriggio sono stati tratti in salvo da un elicottero dei vigili del fuoco e portati a Rocca San Casciano, da dove ognuno ha preso la strada del ritorno verso caso. Anche la giornata di ieri è stata drammatica in molti paesi. Racconta la sindaca di Tredozio, Simona Vietina, attraverso un Whatsapp (l’unico mezzo di collegamento): "Sono momenti difficili. Il paese è isolato da frane su tutte le strade di collegamento con l’esterno, non c’è corrente e non vanno i telefoni, sono in costante collegamento con il Cor regionale via radio e siamo attivi giorno e notte per ogni emergenza; ma stiamo bene anche grazie ad un lavoro continuo che sto facendo con la Protezione civile". E aggiunge sottolineando la precarietà delle comunicazioni telefoniche e Internet: "Scrivo questo messaggio e non so quando riuscirà a partire (solo in alcuni brevissimi istanti c’è il collegamento). Oggi abbiamo ricevuto i soccorsi di 2 elicotteri: uno del Soccorso alpino Veneto, con il quale abbiamo messo in salvo 15 persone, l’altro per permettere ai tecnici Enel di ripristinare il servizio elettrico". Racconta la prima cittadina di Premilcuore, Ursula Valmori: "Siamo isolati e continua a piovere forte, con numerose frane e smottamenti su tutte le strade. La strada provinciale delle Forche per Galeata è chiusa, la Sp3 per Predappio chiusa in più punti, fra cui in località CantinaCastellina per frana in continuo movimento, tanto che mercoledì mattina anche la corriera di linea è tornata indietro". A Rocca San Casciano ieri è mancata a lungo la luce, tanto che le cisterne dell’acquedotto pubblico sono rimaste vuote e il Comune ha improvvisato nel pomeriggio la distribuzione dell’acqua minerale a fianco del municipio. Qui si potevano anche ricaricare i telefonini, mancando la corrente a lungo. La strada statale 67 Forlì-Firenze ieri era interrotta a Dovadola e nei pressi di San Benedetto in Alpe verso il Muraglione, ma con smottamenti e frane un po’ ovunque. A Dovadola prosegue lo stato di allerta nelle frane delle Trove e di Montepaolo, con 86 evacuati che hanno trovato alloggio da amici, parenti o alberghi. Un allarme arriva sempre via Whatsapp dal sindaco di Predappio, Roberto Canali: "La situazione è critica, non riusciamo a raggiungere un elevato numero di persone che sono isolate. Le comunicazioni sono difficilissime, i telefoni non funzionano. Avevamo chiesto l’intervento di un mezzo almeno per provvedere allo spostamento della terra che è sulle strade, ma ci dobbiamo arrangiare con i pochi mezzi che abbiamo". Conclude Canali con uno spiraglio di ottimismo: "Almeno abbiamo il supporto di 14 operatori della Protezione civile venuti dal Friuli".

A Meldola la situazione resta pesante dopo le esondazioni del Bidente che hanno costretto diverse famiglie ad evacuare. "Sono ancora diverse le famiglie in campagna isolate – precisa don Enrico Casadio –. L’altra sera sono andato a visitare gli sfollati di via Trieste ospitati nella palestra della scuola media. Erano una decina o poco più perché tutti gli altri sono andati da famigliari o amici e la catena di solidarietà ha funzionato alla perfezione. Il Gruppo Scout si è messo a disposizione della Protezione civile e abbiamo allestito il teatro di San Francesco per ogni eventualità". La situazione idropotabile nel territorio forlivese e romagnolo a fronte dell’alluvione è sotto controllo anche se sono possibili disagi locali nella distribuzione. Tonino Bernabè, presidente di Romagna Acque, ha poi diramato un comunicato per smentire le false notizie circolate ieri su internet. "In questa drammatica fase di emergenza, nelle ultime ore sta circolando una falsa notizia secondo la quale la diga di ridracoli ‘è stata aperta’ e ‘arriverà un’onda di un metro e mezzo nei fiumi’. La diga è da qualche giorno in situazione di sfioro, – spiega – ma assolutamente controllata. Non aggiungiamo preoccupazioni a quanto già la popolazione romagnola sta già vivendo. La diga tracima perché il lago ha raggiunto la massima portata di sfioro a 557,30m che rilascia 20mcsecondo e altri 21mc per la condotta dell’Acquedotto di Romagna come da protocolli consolidati".

Il sindaco di Civitella Claudio Milandri ha ribadito di non aver firmato "nessuna ordinanza di evacuazione, ma ho solo consigliato i residenti nelle abitazioni prossime al Bidente da Civitella a Cusercoli di lasciare in via precauzionale per qualche ora le case mettendo a loro disposizione la palestra di Civitella e i locali della Poderi dal Nespoli per ritornare, subito dopo il passaggio della piena, a casa loro". Molto difficile nell’alto Bidente resta invece la situazione della viabilità. "La Sp4 del Bidente tra S. Sofia e Galeata è stata riaperta solo per i mezzi di soccorso e giovedì speriamo di riaprire la circolazione normale – precisa il sindaco di S. Sofia Daniele Valbonesi –, invece la Sp26 del Carnaio è stata letteralmente bombardata da Vetreta alle Trappole e da S. Sofia si arriva a S. Piero in Bagno solo passando da S. Uberto - Gamberini. Chiusa la comunale verso Poggio alla Lastra e Camposonaldo. Dopo un sopralluogo con la Regione abbiamo evacuato due nuclei famigliari in località Forcella".

Quinto Cappelli

Oscar Bandini