Gianluca Pini, chi è l’ex parlamentare della Lega arrestato per corruzione e droga

In Parlamento per tre legislature e per oltre un decennio segretario della Lega per la Romagna. Dal 2018 si è dedicato al settore imprenditoriale a Forlì e non solo

Arrestato l'ex parlamentare leghista Gianluca Pini

Arrestato l'ex parlamentare leghista Gianluca Pini

Forlì, 22 giugno 2023 – Gianluca Pini è stato arrestato questa mattina alle 6.30, in seguito a un’inchiesta della procura di Forlì, partita da un sequestro di cocaina e che ha coinvolto anche Marcello Minenna.

Pini – ora agli arresti domiciliari – è stato in Parlamento per tre legislature, dal 2006 al 2018, eletto in Romagna con la Lega.  

Ha 50 anni e per oltre un decennio, dal 1999 al 2015, è stato il segretario nazionale della Romagna che nell'organizzazione leghista è sempre stata distinta dall'Emilia. È stato anche tra i fondatori dei 'Barbari sognanti' di Roberto Maroni. La sua stella si è offuscata quando al congresso del 2017, sostenne il candidato autonomista Gianni Fava contro Matteo Salvini, uscito sconfitto.  Alle elezioni del 2018 decise di non ricandidarsi per tornare a dedicarsi a tempo pieno alle sue attività imprenditoriali, con interessi ramificati, dai ristoranti nella riviera romagnola, ad alcune start up sull'innovazione, e anche nel mondo dello sport. 

Oggi è amministratore di una società di import-export nonché titolare di diversi ristoranti nella sua città, Forlì. Fino a poche settimane fa, era attivo anche sul fronte della consegna di piatti per gli alluvionati. Attualmente non ha più un ruolo politico attivo: da tempo aveva rotto con la Lega di Matteo Salvini.

Inchiesta e indagini: cosa è successo

Tutto è partito (anche l’inchiesta) da un sequestro di 28 chili di cocaina nel gennaio 2020. Le indagini hanno scoperto che dietro alla droga sequestrata su un camion proveniente dal Belgio, c'era un imprenditore forlivese con precedenti, che lavora nel settore dell'autotrasporto e che aveva un consolidato rapporto con l'ex parlamentare Pini.

La procura di Forlì accusa i due di un vero sistema, con scambi di favori. L'imprenditore forlivese, per il quali si ipotizza il traffico internazionale di stupefacenti, investiva il denaro in attività apparentemente lecite.

Pini, secondo la procura di Forlì, aveva creato legami in varie istituzioni: le misure cautelari hanno riguardato infatti anche funzionari dell'Usl Romagna, appartenenti alle forze di polizia e un funzionario della prefettura di Ravenna.