I 20 anni dell’ospedale: "Festa in musica. E noi cardiologi ci mettiamo il cuore"

Evento stasera al Naima. Il dottor Fabio Tarantino: "Bel clima, altrimenti non vedreste i medici suonare da sul palco".

I 20 anni dell’ospedale: "Festa in musica. E noi cardiologi ci mettiamo il cuore"

I 20 anni dell’ospedale: "Festa in musica. E noi cardiologi ci mettiamo il cuore"

Il ventennale ricorreva il 17 gennaio, ma i festeggiamenti per il ‘compleanno’ del Morgagni-Pierantoni cominceranno ufficialmente solo stasera alle 21 con una grande festa che si terrà al Naima di via Somalia tra ricordi e musica (l’ingresso è a offerta libera; il ricavato servirà ad acquistare un defibrillatore per la città). Un punto non secondario: la musica sarà a cura di medici e personale sanitario.

Fabio Tarantino, cardiologo al Morgagni-Pierantoni, lei è direttore artistico della serata. Cosa ha previsto?

"Ci saranno dei momenti più teatrali e anche di riflessione, durante i quali parleremo del percorso del nostro ospedale e ricorderemo alcune tappe importanti. Due band si esibiranno dal vivo".

Non due band qualsiasi.

"La prima si chiama ‘Effetti collaterali’: è un gruppo composto da molti sanitari del Morgagni-Pierantoni che non è più in attività da tempo, ma che si è ricostituita per l’occasione".

E la seconda band?

"Si chiama ‘Doors to balloon’ e io sono uno dei sei componenti storici che fondarono il gruppo, ormai più di 15 anni fa. Siamo tutti cardiologi della Romagna".

A cosa si riferisce il nome ‘Doors to balloon’?

"Si tratta di un riferimento alla nostra professione. ‘Door to balloon’ è un’espressione mutuata dal calcio che letteralmente significa ‘dalla porta al pallone’: è il lasso di tempo da ottimizzare nel trattamento dell’infarto, quello che serve per ripristinare il flusso nelle coronarie".

Che genere proporrete?

"Di solito facciamo cover spaziando tra i generi, ma in questo caso opteremo per il rhythm and blues".

Come mai, secondo lei, sono così numerosi i medici appassionati di musica?

"Sicuramente tanti medici sentono il bisogno di ‘decomprimere’ e la musica rappresenta un grande stacco e una potente fonte di relax. Molti di noi condividono storie molto simili: da ragazzini suonavano uno strumento, poi si sono trovati a scegliere tra due passioni e hanno scelto la medicina, ma non hanno smesso di coltivare anche il loro secondo amore".

Tra di voi non parlate mai di lavoro?

"Cerchiamo di non farlo, ma devo confessare che a volte scivoliamo nell’argomento".

Da quanto tempo lavora al Morgagni-Pierantoni?

"Sono qui dal 21 anni, quindi ho assistito al trasferimento dal vecchio ospedale al nuovo".

Per lei che ha vissuto quel passaggio epocale, cosa rappresenta questa serata al Naima?

"Una grande emozione e il coronamento di un traguardo. Penso che questa festa abbia un carattere di unicità e non sia facilmente replicabile altrove: non è banale riuscire a mettere insieme tante persone che prestano tempo ed energie anche in campo artistico. Si vede che qui al Morgagni-Pierantoni si respira davvero un’aria buona".

Sofia Nardi