OSCAR BANDINI
Cronaca

Impianto eolico, il Tar ha bocciato i ricorsi. Si alzeranno le 7 pale di 168 metri l’una

Il tribunale toscano ha respinto le contestazioni circa l’impatto ambientale della costruzione che impatta sul versante romagnolo. Sorgerà a Monte Giogo di Villore sull’Appennino tosco-romagnolo

L’area in cui sorgerà l’impianto eolico industriale a Monte Giogo di Villore

Forlì, 11 gennaio 2023 – Il Tar della Toscana ha respinto i ricorsi del Comune di San Godenzo (Firenze), dI Italia Nostra e Cai contro il progetto di costruzione di un impianto eolico industriale a Monte Giogo di Villore sull’Appennino tosco-romagnolo. Il pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale, dopo il rinvio per approfondimenti dello scorso 19 dicembre, è stato negativo per entrambi i due ricorsi presentati e di conseguenza il cantiere già avviato nell’autunno del 2023 potrà proseguire.

Una vittoria netta, perciò, quella incassata dalla azienda Agsm Aim spa di Verona, sicura della sue ragioni e della inattaccabilità dell’autorizzazione regionale dopo il via libera della Regione Toscana prima e della Presidenza del Consiglio dei Ministri al tempo del Governo Draghi. Il futuro impianto eolico di Monte Giogo di Villore prevede l’installazione di sette aerogeneratori dell’altezza di 168 metri con una potenza complessiva pari a 29,6 megawatt.

I Comuni coinvolti sono Vicchio e Dicomano, con opere accessorie anche nei territori di Rufina e San Godenzo. L’impianto genererà almeno 80 gigawattora annui: consentirà, secondo l’azienda, di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica di circa 100mila persone e contribuirà a tagliare le emissioni di Co2 di circa 40mila tonnellate l’anno.

Nel lungo e articolato pronunciamento dei tre giudici in camera di consiglio, il Tar ha rigettato il ricorso di San Godenzo sugli aspetti paesaggistici in quanto la revisione approvata dalla Regione (da 8 a 7 pale) risulterebbe migliorativa in termini di "generale riduzione degli impatti" e che "comunque le pale eoliche non determinano rilievi in termini paesaggistici" come l’autorizzazione unica regionale ha sottolineato.

I soggetti che si sono opposti alla realizzazione dell’impianto contestano che, in realtà si tratta di pale alte 168 metri che dovranno essere trasportate sul posto sbancando l’attuale viabilità con l’abbattimento di ettari di bosco e la creazione sul crinale di piattaforme di cemento di enormi dimensione in aree geologicamente delicate, come hanno dimostrato gli eventi del maggio 2023.

Tra gli elementi che hanno portato alla bocciatura dei ricorsi è evidenziato dai giudici del Tar proprio il parere della Regione Emilia Romagna che nel maggio 2020, esprimendosi positivamente sul progetto con la Regione Toscana, escludeva "impatti visivi negativi" rispetto ai siti protetti dall’Emilia Romagna di Natura 2000 ‘Acquacheta’ e ‘Monte Gemelli – Monte Guffone’, distanti – secondo i tecnici della Regione – rispettivamente 5,7 e 7 km da Monte Giogo di Villore dove si alzeranno le 7 torri. Dopo questa sentenza, sia il Comune di San Godenzo che il Cai e Italia Nostra dovranno decidere se fare ricorso al Consiglio di Stato, oppure accettare definitivamente il pronunciamento negativo.