Imprese alluvionate: "Il nodo delle perizie: non si trovano tecnici"

Il segretario Mauro Collina: "Lotta alla burocrazia"

Imprese alluvionate: "Il nodo delle perizie: non si trovano tecnici"

Imprese alluvionate: "Il nodo delle perizie: non si trovano tecnici"

Lunedì 29 aprile Confartigianato ha distribuito oltre 50mila euro ai proprio associati danneggiati dall’alluvione. Un momento di festa non banale, visto che al momento non sono certo molti coloro che possono dire di aver già avuto rimborsi. "Il primo step, che diventa spesso una strozzatura, è la perizia", risponde Mauro Collina (nella foto), che dell’associazione è segretario. "Questa deve essere asseverata o giurata. Il punto è che i tecnici in grado di rilasciarla sono oberati di richieste. Alcuni ci hanno addirittura rinunciato: servirebbe, forse, una formazione specifica". Confartigianato ha pensato di rivolgersi a due società esterne: "Naturalmente non è obbligatorio, è una possibilità che diamo ai nostri associati, sia per quanto riguarda i danni alla loro impresa sia per ciò che li tocca privatamente. Queste due società sono un riferimento in più".

Alcuni esempi aiutano a comprendere la complessità del problema. "Gli effetti dell’alluvione possono essere meccanici, ma anche ambientali. Ed è difficile stimare a quanto ammonti il danno di un macchinario finito sott’acqua, magari non nuovo". In altri casi, si è creato una sorta di conflitto tra i Comuni e Invitalia, l’agenzia del Governo che si occupa dello sviluppo d’impresa: "Invitalia non teneva conto di alcuni chiarimenti che, nel frattempo, erano stati pubblicati sull’interpretazione delle normative". Il problema annoso è la burocrazia. "Ma l’abbiamo risolto segnalandolo ai parlamentari locali".

La sfida, per Confartigianato e non solo, è quella di rappresentare al meglio il mondo economico. "Solo il 35% delle imprese iscritte alla Camera di Commercio ha un’associazione di categoria alle spalle. Questo diventa un problema quando si affronta la burocrazia. Noi possiamo portare la loro voce ai tavoli, anche nazionali. Noi ci siamo dati questo modo di operare: uscire dagli uffici, incontrare gli artigiani e gli imprenditori. Una sfida che dovrebbero raccogliere anche i politici. Per fortuna c’è qualche esempio virtuoso di chi lo fa non solo prima delle elezioni".