In missione per la Coppa Interisti da Forlì a Istanbul "È già un trionfo esserci"

Oreste Lugaresi, presidente dell’Inter Club, e un’altra quindicina di tifosi voleranno sabato alla finale di Champions League: "Un’altra grande emozione".

In  missione per la Coppa  Interisti da Forlì a Istanbul  "È già un trionfo esserci"

In missione per la Coppa Interisti da Forlì a Istanbul "È già un trionfo esserci"

di Franco Pardoelsi

Ci sarà anche un po’ di Forlì a Istanbul alla finale di Champions League Inter-Manchester City. Oreste Lugaresi, presidente dell’Inter Club Forlì – sempre uno dei primi d’Italia per numero d’iscritti, attualmente sesto con 1.090 soci – sarà sabato mattina con un nutrito gruppo di tifosi in partenza dalla Romagna sul volo per la Turchia, con tanto di mega striscione da esibire in mondovisione.

Lugaresi viaggerà accarezzando il sogno di assistere alla quarta ChampionsCoppa Campioni della squadra del suo cuore. Di quelle maglie per le quali, da decenni, Lugaresi ha organizzato centinaia di trasferte, in auto, in pullman, in treno e in aereo a tutte le latitudini. All’Olympic Stadium Ataturk l’Inter partirà da sfavorita contro uno squadrone come il Manchester City di ‘Pep’ Guardiola. Ma il fascino del calcio, si sa, sta proprio nella possibilità che qualsiasi pronostico possa essere ribaltato.

Ma l’Inter può veramente vincere la finale, Lugaresi?

"A mio avviso l’Inter ha già vinto arrivando in finale. Ora è chiaro che sabato sarà una partita contro un’avversaria fortissima. Ma la nostra squadra sta attraversando un momento molto positivo e sono convinto che ce la giocheremo alla grande".

Un altro viaggio per lei e i tifosi nerazzurri romagnoli, che riunisce nel club, per vedere un grande evento. Ma anche lei è fra quanti quest’anno hanno criticato l’allenatore?

"Ho sempre creduto nelle capacità di Inzaghi e sono certo che starà preparando questa partita come fa sempre in queste occasioni, fra l’altro quasi sempre con successo".

A quante finali ha assistito?

"Da ragazzino a sei anni nel 1965 con babbo Silvano, che aveva ereditato la passione nerazzurra da nonno Guglielmo, ho visto a San Siro la finale vinta dall’Inter del ‘Mago’ Herrera sul Benfica con il gol di Jair. Poi quella persa a Rotterdam, nel 1972, con l’Ajax di Johan Cruijff. Più recentemente ho gioito allo stadio Bernabéu di Madrid quando la squadra di Mourinho vinse la Champions superando 2-0 il Bayern e, poi, anche a Dubai con l’Inter che centrò il titolo mondiale per club. Emozioni che tra le tante partite alle quali ho assistito rimarranno per sempre nel mio cuore".

Con lei quanti saranno i tifosi in partenza da Forlì per assistere alla finale?

"Siamo una quindicina. Purtroppo non ci sarà Alberto ‘Kalle’ Calderoni, lo storico capitano del Forlì con cui ho assistito a tutta la cavalcata della squadra in questo torneo. Sabato sarà in volo dagli Stati Uniti per far ritorno a Forlì con la figlia Margherita e solo quando atterrerà conoscerà il risultato. Ma io sono comunque ben accompagnato con altri amici e tifosi di Forlì e dintorni".

Quali sono i giocatori ai quali è rimasto più affezionato?

"In tanti anni partendo da Sandro Mazzola ho apprezzato i vari Corso, Rummenigge, Altobelli, Muraro, Klinsmann, Milito e Zanetti. In questa Inter mi piace molto Lautaro".

Quante partite ha visto dal vivo della ‘sua’ Inter?

"Sicuramente più di 600. Proprio in questi giorni un caro amico mi ha regalato un libro con tutte la partite della storia nerazzurra. Mi riprometto di fare un inventario per aggiornare una statistica che penso abbia pochi riscontri".

Magari segnando con un cerchietto rosso le vittorie più significative.

"Sperando di aggiungere tra queste la finale di sabato. Sarà comunque un’emozione".