Incubo maltempo. Quelle piogge recenti a un anno dal dissesto: crollato un ponte

A Santa Sofia cedimento in località Poggiolo, zona di seconde case. La struttura era rimasta fragile: i lavori erano già previsti. (finanziati anche da Figliuolo), ma ora è tutto inagibile.

Incubo maltempo. Quelle piogge recenti a un anno dal dissesto: crollato un ponte

Incubo maltempo. Quelle piogge recenti a un anno dal dissesto: crollato un ponte

A distanza di quasi un anno, gli effetti dell’alluvione non sono ancora finiti. Infatti nella notte del 1° maggio è crollato il ponte sul fiume Bidente di Ridracoli in località Poggiolo, nel territorio comunale di Santa Sofia: si trova sulla strada vicinale di uso pubblico Poggiolo-Spugna che si raggiunge deviando dalla provinciale Isola-Ridracoli.

Il sindaco Daniele Valbonesi, dopo aver effettuato nel primo mattino il sopralluogo con i tecnici, ha firmato un’ordinanza di chiusura del tratto di strada sia ai mezzi che ai pedoni. Al di là del ponte ci sono sono due nuclei rurali ristrutturati nell’area di Spugna (che fino al 1811 era un piccolo comune dotato di potestà amministrativa) e utilizzati come seconde case, oltre ad alcuni campi coltivati e boschi. "Il ponte era già stato attenzionato dopo gli eventi del maggio 2023 – precisa Valbonesi – e un’ordinanza limitava il passaggio ai mezzi pesanti perché erano emerse già delle criticità strutturali. La sua messa in sicurezza aveva ricevuto anche una parte di finanziamento dalla struttura del commissario Figliuolo. L’iter progettuale era in corso".

La struttura in parte collassata è costruita sul Bidente di Ridracoli, un corso d’acqua che ha origine dalla confluenza di due rami che nascono dal crinale appenninico tra Poggio Scali e il Passo della Calla. "Si tratta di un tratto fluviale stretto, tipicamente appenninico, torrentizio e quindi pericoloso quando si riempie d’acqua che attraversa alcuni piccoli nuclei fino ad Isola alle porte di Santa Sofia – ragiona Valbonesi –. Serviranno dai 15 ai 18 mesi per rimettere in sicurezza questo manufatto".

Resta un segnale d’allerta. Esattamente il 2 maggio 2023 le prime forti piogge colpivano Faenza e diverse località del nostro Appennino, con varie frane (in particolare a Modigliana e Dovadola, ma a Predappio una casa fu addirittura travolta e distrutta). Le piogge insistenti delle ultime settimane – tanto da colmare il vicino invaso di Ridracoli – hanno portato a un crollo strutturale. Di una struttura già fragile, ma come possono essercene altre in tutto il territorio. "Speriamo solo – conclude Valbonesi – che il maltempo non crei ulteriori problemi alla rete di strade comunali, consorziali e vicinali duramente colpite dall’alluvione del maggio scorso e che abbiamo riaperto con difficoltà nei mesi scorsi".

Oscar Bandini