Le farmacie a Bartolini: il Pd va all’attacco

Oggi l’esponente di Fratelli d’Italia sarà nominato presidente del consorzio comunale. L’assessore Cicognani: "Non le privatizzeremo"

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Tema caldo, quello delle farmacie, dalla possibile nomina di Luca Bartolini quale amministratore unico di Forlifarma a un possibile rischio che le nove farmacie comunali (una a Forlimpopoli) vengano privatizzate. Cominciamo da quest’ultima possibilità, emersa ieri in consiglio comunale attraverso un question time firmato da sei consiglieri del Pd. "A fronte dell’imminente cambio ai vertici della società – ha detto il dem Jacopo Zanotti, chiediamo di conoscere le intenzioni dell’amministrazione circa l’eventuale privatizzazione di Forlifarma, partecipata al 100% da Livia Tellus".

"Non intendiamo privatizzare le farmacie", è stata la sintetica replica dell’assessore alle società partecipate, Vittorio Cicognani. Zanotti ha risposto che "il Pd continuerà a vigilare" affinché questo non avvenga. Oggi durante l’assemblea di Livia Tellus verranno nominati gli amministratori unici di Forlifarma e Forlì Mobilità Integrata. In entrambi i casi sono in pole position due uomini di Fratelli d’Italia, Luca Bartolini e Vincenzo Bongiorno. Ed è sulla la nomina di Bartolini che esprimono contrarietà Pd e Articolo Uno (sul Carlino di domenica lo aveva già fatto Giorgio Calderoni di Forlì e Co.). Se ciò avvenisse, sostiene la sinistra, "il sindaco Zattini confermerebbe ancora una volta quanto poco ci sia di civico e moderato nella sua amministrazione". La nomina "sarebbe quanto mai inopportuna sotto vari profili".

Quali? "Bartolini è coordinatore forlivese di Fratelli d’Italia e, forse, neanche ai tempi della Prima Repubblica venivano proposte nomine nelle società partecipate a dirigenti apicali di partito in carica". Una "roboante inopportunità" a cui fa il paio, secondo i dem, l’assenza di "competenze che giustifichino la nomina". L’esponente di FdI, ricordano, è "dipendente dal 1987 del Consorzio di bonifica della Romagna".

Inoltre, Bartolini "è stato coinvolto nella vicenda giudiziaria delle cosiddette ’spese pazze’ ai tempi in cui era consigliere regionale nel gruppo di Forza Italia (dal 2010 al 2014), affermando più volte di essere stato assolto con una davvero disinvolta omissione della prescrizione per reato di frode aggravata che invece emerge dal documento della Cassazione". Ancora: l’ex consigliere regionale nel 2014 "contestò le nomine dell’Ausl Romagna fatte, a suo avviso, non ‘in base a criteri di competenza’, paragonandole ‘a una parata dei dirigente del Pcus’ e dichiarando che ‘la salute è un bene di tutti e che non deve avere connotazioni partitiche’".

La conseguenza politica, secondo i dem, è che "Zattini pagherebbe un altro pegno al peso conquistato da Fratelli d’Italia, che renderebbe sempre meno credibile la sua tanto sbandierata autonomia dai partiti". La dirigenza di un servizio pubblico come quello delle farmacie comunali, "di ingente valore economico, di forte impatto sulla vita quotidiana dei cittadini, di delicate relazioni con le strutture sanitarie, richiederebbe requisiti di alto profilo, di competenza e di autonomia decisionale". Se la nomina si concretizzase, Zattini "si rivelerebbe non solo fortemente condizionato dai suoi alleati di maggioranza, ma anche spregiudicato e poco attento agli interessi della comunità forlivese".