Pale eoliche, nuovo ok E Sgarbi si scatena

La Regione Toscana approva il nuovo impianto visibile dall’Acquacheta. Il critico d’arte attacca l’assessore: "Sia maledetta, andrà all’inferno"

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La Regione Toscana ha dato il suo via libera definitivo, il 7 febbraio, al nuovo impianto eolico Vittorio Sgarbi si scaglia contro la Regione Toscana e in particolare contro l’assessore all’ambiente Monia Monni per aver dato il via libera lo scorso 7 febbraio al ‘Provvedimento autorizzatorio unico regionale’ relativo al nuovo impianto eolico denominato Monte Giogo di Villore sull’appennino tosco-romagnolo. Il futuro impianto prevede la realizzazione di 7 aerogeneratori alti 168 metri, visibili anche dal versante romagnolo e in particolare dalla cascata dantesca dell’Acquacheta, nel territorio comunale di Portico e San Benedetto.

Si tratta dell’ultimo atto formale, dopo che la conferenza dei servizi a gennaio aveva espresso il proprio ok tecnico. In un post sulla sua pagina Facebook Vittorio Sgarbi non le ha mandate a dire e, con il suo linguaggio diretto, colorito e a tratti duro, non ha risparmiato critiche in particolare proprio l’assessore toscano all’ambiente Monia Monni, alla quale rivolge una vera e propria invettiva: "Che tu sia maledetta! Capra, caprissima! Andrai all’inferno!".

Nel merito, il critico d’arte ha spiegato: "Appena il Parlamento ha approvato la modifica all’articolo 9 della Costituzione introducendo oltre alla tutela del paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione anche quella dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, la Regione Toscana, la Regione più bella del mondo, dell’arte, del paesaggio e dei monumenti sfregia, distrugge e stupra con 7 grattacieli conficcati nel cemento la bellezza del Mugello dove è nato Giotto. Spero che la Romagna alzi le bandiere e impedisca in ogni modo questo sfregio al paesaggio così come devono intervenire lo Stato, il ministro Franceschini e ribellarsi contro questo orrore". Arriva quindi l’appello finale alla Romagna e ai romagnoli a impedire lo scempio. "Saremo in tanti a vigilare per impedire la distruzione di questa parte dell’Appennino", rilancia Sauro Moretti, forlivese e stretto collaboratore di Sgarbi.

Da parte sua, l’assessore toscasa Monni ha difeso il progetto presentato dalla veronese Agsm Aim Spa, con una potenza complessiva pari a 29,6 MW (i comuni coinvolti sono Vicchio e Dicomano; per le opere accessorie sono interessati anche Rufina e San Godenzo). "L’impianto genererà almeno 80 milioni di kWh annui – ha detto Monni dopo il via libera – e consentirà di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica di circa 100mila persone, molte di più di quelle che vivono nel comprensorio del Mugello che conta circa 64mila abitanti. La produzione di energie rinnovabili e la riduzione delle emissioni di Co2 è tale da contribuire in maniera sostanziale agli obiettivi di decarbonizzazione. Se vogliamo davvero salvare il pianeta, dobbiamo anche avere il coraggio di cambiare un po’ il paesaggio per proteggerlo".

L’impianto dunque si farà? La Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze, facendo seguito al proprio dissenso espresso in Conferenza dei servizi, potrà presentare opposizione alla delibera entro mercoledì. In quel caso la decisione finale sarà rimessa al presidente del Consiglio dei Ministri.

Oscar Bandini