SOFIA NARDI
Cronaca

Poste, addio ai piccoli uffici: "Ancora meno servizi in centro". E crescono disagi e polemiche

Il taglio dei punti in città, che scenderanno da 15 a 12 il 18 giugno, è motivato da una maggior fruizione, da parte degli utenti, del digitale: ma c’è chi preferisce il faccia a faccia.

Il taglio dei punti in città, che scenderanno da 15 a 12 il 18 giugno, è motivato da una maggior fruizione, da parte degli utenti, del digitale: ma c’è chi preferisce il faccia a faccia.

Il taglio dei punti in città, che scenderanno da 15 a 12 il 18 giugno, è motivato da una maggior fruizione, da parte degli utenti, del digitale: ma c’è chi preferisce il faccia a faccia.

Non servono solo a spedire pacchi o a ritirare la pensione: gli uffici postali sono anche punti di riferimento, specialmente per le fasce più deboli, e presidi del territorio. A Forlì, dalla metà di giugno, ce ne saranno tre in meno. Ad abbassare definitivamente le saracinesche il 18 giugno saranno tre sedi molto importanti per la città, ovvero quella vicino alla stazione ferroviaria, in via Alessandro Volta, quella di porta Schiavonia e quella in piazzale Porta Ravaldino: tutti uffici molto frequentati dai cittadini che, ora, saranno costretti a cambiare le loro abitudini.

"Stiamo attuando una riorganizzazione della rete territoriale in coerenza con i provvedimenti adottati in materia dall’Autorità di regolamentazione Agcom – spiegano da Poste Italiane –. Un’esigenza che nasce dalle mutate abitudini dei cittadini, che utilizzano sempre di più servizi e prodotti sui canali digitali, tanto che ad oggi sono oltre 20 milioni le interazioni giornaliere sui canali online come il sito poste.it e le app". A giustificare la chiusura, insomma, sarebbe anche un uso più massiccio del digitale, che rende superflua la presenza fisica per molte operazioni: un dato che, però, non tiene conto di tutti coloro che, per età o per esigenze particolari, contano ancora molto sull’incontro faccia a faccia.

"L’intervento riguarda solo 3 uffici a fronte di 12 che continueranno ad essere regolarmente aperti e disponibili – proseguono da Poste Italiane –. In particolare, si evidenzia che l’ufficio postale di Forlì 9, in viale Roma 356, dotato di Atm, dista dieci minuti a piedi dalla sede di via Alessandro Volta prossima alla chiusura. Lo stesso vale per gli altri uffici in via di chiusura: tutti hanno nelle loro vicinanze altri uffici regolarmente attivi, distanti poco più di un chilometro".

In realtà tra l’ufficio postale di via Volta a quello di Viale Roma ci sono circa 4 chilometri, per una percorrenza in auto di circa 7 minuti contro almeno 45 minuti a piedi, se si tiene un passo sostenuto. Molto più a portata di mano, nel caso, sarebbe l’ufficio postale di piazzale della Vittoria, quello sì a 1 chilometro di distanza (comunque 13 minuti a piedi): senz’altro una confusione da parte di Poste Italiane (sui cartelli affissi in sede, contrariamente alle dichiarazioni rilasciate al Carlino, infatti, gli utenti sono correttamente invitati a prendere come punto di riferimento la sede di piazzale della Vittoria) che, però, sembra quasi rimarcare una poco approfondita conoscenza del tessuto urbano.

Per quanto riguarda, invece, l’ufficio di corso Garibaldi, il più vicino sarebbe quello di piazza Saffi che imporrebbe una camminata di 15 minuti (1,1 chilometri totali), oppure un periplo in auto di oltre 3 chilometri. Stesso discorso per la sede di Ravaldino: anche in questo caso si dovrebbe percorrere a piedi corso Diaz per un chilometro prima di arrivare in piazza Saffi.

"Dei 12 uffici postali nel Comune di Forlì – fanno sapere da Poste Italiane –, 9 sono dotati di Atm Postamat fruibile ventiquattro ore su ventiquattro e 8 sono forniti del servizio di prenotazione. Ben 74 saranno gli uffici operativi in tutta la provincia, di cui 39 nel comprensorio forlivese, oltre alla presenza di 50 Punti Lis di cui 15 in città e 86 Punto Poste di cui 27 in città. Continuiamo ad assicurare la più chiara informazione ai cittadini anche attraverso sito e app".

Informazioni certo utili che, però, non rassicurano gli utenti delle poste, né gli abitanti del centro storico (ben due delle tre chiusure li riguardano): "La presenza di sportelli automatici – le parole del rappresentante del quartiere ‘Centro storico’ Roberto Angelini – sarebbe già qualcosa, ma se questi sportelli si trovano di fronte a uffici distanti da noi, il problema resta. Il centro – prosegue – non patisce solo un calo degli esercizi commerciali, ma anche e soprattutto un calo dei servizi: metà del quartiere, quello sul versante ‘Schiavonia’, non ha più negozi di alimentari, bancomat, né medici di base. E ora verranno meno anche gli uffici postali e gli abitanti saranno costretti a far riferimento unicamente a piazza Saffi che per molte persone anziane risulta distante e poco pratico. Il personale di quegli uffici, poi, era gentilissimo e disponibile e per noi sarà una grandissima perdita e una scelta che, ancora una volta, penalizza una zona della città che vive una sofferenza ogni giorno più drammatica".