REDAZIONE FORLÌ

"Rendere agibili i tanti musei"

Marino Mambelli, fondatore di Forlipedia, si candida per valorizzare il patrimonio culturale di Forlì. Critica la mancanza di programmazione e propone collaborazioni con Università e scuole.

"Rendere agibili i tanti musei"

Marino Mambelli, 66 anni, pubblicista, ha fondato dieci anni fa Forlipedia, un’enciclopedia del territorio con taglio giornalistico, che da allora dirige. Da dipendente pubblico, si è occupato di patrimonio culturale, in particolare della biblioteca e degli archivi fotografici.

Mambelli, perché ha deciso di candidarsi?

"Lavoro nel mondo della cultura da una vita e credo che di avere una profonda conoscenza del territorio e del patrimonio, che è quello che voglio mettere a disposizione dei forlivesi. Penso che il nostro patrimonio culturale debba avere una stabilità, a partire dalle sedi. Oggi tanti musei sono chiusi, l’archeologico, l’etnografico quello del Risorgimento, del teatro, perché è mancato l’impegno, la manutenzione e oggi non sono agibili. L’unico che funzionava era il Romagnoli ed è stato smantellato per fare posto alla biblioteca, per la quale si poteva utilizzare il palazzo dei vigili del fuoco, che è stato svenduto. Quanto alla collezione Verzocchi, non si sa che fine farà. Del resto, tutto il mondo culturale si è sollevato".

Cosa rimprovera soprattutto alla Giunta uscente riguardo alla politica culturale?

"Una cosa che sicuramente è mancata è stata la programmazione, si sono fatte iniziative spot, senza alcun criterio, mentre gli eventi vanno fatti in maniera ragionata. Inoltre, la politica del personale è stata del tutto inadeguata. Chi lavora oggi nella biblioteca lo fa con il cuore, ma non è sufficiente. Vengono da tutto il mondo a consultare la nostra raccolta Piancastelli, che non ha più nemmeno un funzionario".

Quali sono le sue proposte per la cultura e quali sarebbero le sue prime iniziative?

"In generale, penso che si debba cambiare stile, cioè programmare, una cosa che è veramente mancata. Inoltre, è necessario investire nel futuro. Per questo, va avviata una collaborazione con l’Università, alla quale va anche messo a disposizione un accesso privilegiato alla biblioteca. E vanno coinvolte le scuole, gli insegnanti e anche i genitori, per promuovere la conoscenza del territorio e delle nostre tradizioni".

Paola Mauti

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