REDAZIONE FORLÌ

Ridolfi, vertice con gli altri scali. La promessa della Regione: "Garantire uno sviluppo equilibrato"

F.A. ieri a Bologna con il governatore de Pascale. "Il confronto fra istituzioni e società sarà strutturale"

Michele de Pascale ospite della Cna a Forlì, da neo-eletto: parlò subito del Ridolfi

Michele de Pascale ospite della Cna a Forlì, da neo-eletto: parlò subito del Ridolfi

Ieri, a Bologna, la Regione ha ospitato il presidente di F.A. Giuseppe Silvestrini (il suo vice Ettore Sansavini era collegato da remoto, così come il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini e l’assessora Paola Casara che ha la delega all’aerospazio). C’erano anche i ‘colleghi’ delle altre tre società di gestione degli scali emiliano-romagnoli: Bologna, Rimini e Parma. Collegati anche gli altri sindaci. Per la Regione sono intervenuti il governatore Michele de Pascale e gli assessori Irene Priolo (Trasporti) e Roberta Frisoni (Turismo). Era l’incontro preannunciato da de Pascale, preceduto in realtà da una serie di incontri scalo per scalo: i forlivesi, per esempio, erano saliti a Bologna anche la settimana prima.

La nota ufficiale parla di "un percorso condiviso per una legge regionale sul sistema aeroportuale", "garantendo – questa è una delle parti che interessano di più nella prospettiva di Forlì – uno sviluppo sostenibile ed equilibrato". Questo processo, si scrive, è "al via".

De Pascale aveva parlato del Ridolfi fin dalla sua prima uscita in città da neo-governatore. E anche successivamente era tornato ad affrontare il tema. Il cuore del pensiero già espresso: "Il Ridolfi non deve morire". Perché tutti gli addetti del settore si aspettano un aumento dei passeggeri (la stessa Regione ha parlato ieri di "20 milioni di passeggeri in Emilia-Romagna nel medio lungo periodo") e tutti ricordano i disagi della scorsa estate al ‘Marconi’. Per questo, come prevede lo stesso nuovo piano nazionale degli aeroporti, gli scali piccoli come Forlì sono potenzialmente decisivi per gestire i picchi di traffico. Come a settembre, quando uno sciopero a Bologna ha portato in un solo giorno 9 voli di Ryanair e oltre 3mila passeggeri altrimenti schedulati nel capoluogo emiliano.

Per questo motivo, le parole scelte dalla Regione sono sulla carta favorevoli a Forlì: gli obiettivi sono "valorizzare le peculiarità di ciascuno scalo", "sviluppo coerente con le esigenze dei territori", "gestione equilibrata dell’incremento del traffico aereo". Tradotto: non è possibile che Bologna "si rimpinzi di voli" (frase del sindaco Matteo Lepre) mentre altri rischiano. De Pascale, insomma, ha confermato ieri, davanti a più interlocutori, la propria impostazione.

Cosa ha aggiunto? Ha ufficializzato che si farà "una legge sul sistema aeroportuale regionale" e ha annunciato di voler rendere "strutturale" e "stabile il confronto fra istituzioni e società di gestione". Un "tavolo permanente di confronto", lo ha definito in una nota il sindaco Gian Luca Zattini, diffusa circa mezz’ora dopo quella della Regione. Una cabina di regia. O forse, dato il settore, una torre di controllo.

Per F.A., la società di gestione forlivese, ha preso la parola il vicepresidente Ettore Sansavini. A posteriori, tuttavia, nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni. Se non appunto Zattini: "Ringrazio il presidente de Pascale per l’incontro. Solo passando da una visione a spot a una strategia di sistema sarà possibile vincere le nuove sfide dei cieli e generare ricchezza per un intero territorio. Noi come Comune ci siamo e faremo la nostra parte per rendere Forlì protagonista a pieno titolo dello scacchiere aeroportuale regionale".

Marco Bilancioni